Ispirato da Srila Shyam Das Baba


IN OCCASIONE DEL CIḌĀ-DADHI-MAHOTSAVA
DI ŚRĪ ŚRĪMAD BHAKTI VIJÑĀNA BHĀRATĪ GOSVĀMĪ MAHĀRĀJA
Oggi, 08 giugno 2025, ricorre la celebrazione del ciḍā-dadhi-mahotsava di Śrīla Raghunātha dāsa Gosvāmī. Di seguito, in onore a questo tithi, pubblichiamo un estratto di un bhāva anuvāda della kathā data da Śrīla Bhakti Vijñāna Bhāratī Gosvāmī Mahārāja nello stesso tithi dell'11 giugno 2014.
Oggi è un tithi speciale: in questo giorno Śrīla Raghunātha dāsa Gosvāmī, per ordine di Nityānanda Prabhu, celebrò ciḍā-dadhi-mahotsava a Pāṇihāṭi.
L’INCONTRO CON SRĪ CAITANYA MAHĀPRABHU A SĀNTIPURA
Quando Srīla Raghunātha dāsa Gosvāmī incontrò Śrī Caitanya Mahāprabhu a Śāntipura, pensò: "Come potrò liberarmi dalle grinfie dei guardiani? Come potrò andare da Srī Caitanya Mahāprabhu a Nīlācala?” Śrī Caitanya Mahāprabhu, che essendo onnisciente conosceva la sua mente, lo istruì:
sthira hañā ghare yāo, nā hao vātula
krame krame pāya loka bhava-sindhu-kūla
(Śrī Caitanya-caritāmṛta, Madhya 16.237)
[Sii paziente e torna a casa. Non essere sciocco. Si può attraversare l'oceano materiale solo gradualmente.]
markaṭa-vairāgya nā kara loka dekhāñā
yathā-yogya viṣaya bhuñja ’anāsakta hañā
(Śrī Caitanya-caritāmṛta, Madhya 16.238)
[“Non dovresti diventare un devoto esibizionista e diventare così un falso rinunciante. Per il momento goditi il mondo materiale ma in modo tale da non attaccarti ad esso."]
Non fare mostra di rinuncia come fa la scimmia. In altre parole, è nella natura di una scimmia esibire una rinuncia esteriore e godere interiormente. Pertanto, Mahāprabhu sta istruendo Śrīla Raghunātha dāsa Gosvāmī ad agire esteriormente come una persona comune, ma senza alcun attaccamento interiore.
antare niṣṭhā kara, bāhye loka-vyavahāra
acirāt kṛṣṇa tomāya karibe uddhāra
(Śrī Caitanya-caritāmṛta, Madhya 16.239)
[Sviluppa interiormente una ferma fede in Sri Krishna ed esteriormente svolgi le tue responsabilità mondane in modo tale che nessuno possa rilevare il tuo sentimento interiore. Se ti comporti in questo modo, Sri Krishna ti libererà molto presto dall'esistenza materiale.]
Perciò Śrīla Raghunātha dāsa Gosvāmī tornò a casa e prestò esteriormente molta attenzione alle attività domestiche secondo le istruzioni del Signore. Alla fine suo padre e suo zio furono soddisfatti del suo comportamento, pensando che la sua mente si fosse calmata; presumevano che non fosse più propenso a scappare di casa.
NITYĀNANDA PRABHU ARRIVA A PĀNIHATI
Seguendo le istruzioni di Mahāprabhu di viaggiare e predicare, Nityānanda Prabhu arrivò con i Suoi associati da Purī per risiedere nella casa di Rāghava Paṇḍita a Pāṇihāṭi. La notizia raggiunse Śrīla Raghunātha dāsa Gosvāmī poiché la sua residenza non era lontana da questo luogo; una era sul lato orientale del Gange e l'altra su quello occidentale. Subito Śrīla Raghunātha dāsa Gosvāmī andò per ricevere il darśana di Nityānanda Prabhu.
Quando Rāghava Paṇḍita lo presentò a Nityānanda Prabhu dicendo: "Questo è Raghunātha che offre praṇām", Nityānanda Prabhu disse: "O Corā (ladro)! Provi sempre a stare a distanza in un luogo lontano ma oggi ti ho beccato. Quando un capofamiglia cattura un ladro, cosa fa? Arrabbiandosi punisce quel ladro. Quindi ora ti punirò: devi dar da mangiare a tutti i Miei associati con riso spezzato e yogurt." [NOTA FINALE]
CIḌĀ-DADHI-MAHOTSAVA
Raghunātha dāsa fu molto felice di ascoltare l’ordine del Signore Nityānanda. Mandò i suoi uomini a comprare e raccogliere tutte le varietà di prodotti alimentari. Venne con grandi somme di denaro per celebrare il festival. Suo padre e suo zio non erano avari quando si trattava di servire in questo modo. Non c'era alcun limite alla spesa finché Śrīla Raghunātha dāsa Gosvāmī rimase a casa. Ovunque si diffuse la notizia che il figlio di Govardhana Majumadāra stava celebrando ciḍā-dadhi-mahotsava. Così Śrīla Raghunātha dāsa Gosvāmī portò latte, yogurt, banane, datteri, arance, zucchero di canna e altri prodotti alimentari e anche pentole. Aveva una regola; pagava le cose il loro prezzo, senza cercare di contrattare.
Nityānanda Prabhu vide che era arrivata una grande quantità di prodotti. Yogurt e latte non possono andare insieme, ma entrambi devono essere ben utilizzati; quindi prima in ciascuna delle pentole di terracotta veniva bollito il latte e, parte del latte, veniva condensato. Quindi metà del riso spezzato venne mescolato con yogurt, zucchero e banane mentre l'altra metà venne mescolata con latte condensato e uno speciale tipo di banana chiamato cāṅpā-kalā. Quindi furono aggiunti zucchero, burro chiarificato, canfora, datteri, altri frutti e dolci. Questo si chiama "mālsā-bhoga" e tutti ne ricevettero due contenitori, uno per ogni varietà; uno con riso spezzato mescolato con latte condensato e l'altro contenente riso spezzato con yogurt.
Il festival fu testimone di un così grande raduno di persone che praticamente non c'era posto dove stare sulle rive del fiume; quindi alcuni rimasero in piedi dentro al fiume mangiando con i contenitori in mano.
Quindi arrivò Rāghava Paṇḍita. Vedendo la situazione, cominciò a ridere con grande sorpresa e disse a Nityānanda Prabhu, “Ho cucinato per Te a casa ma qui hai un utsava?" Nityānanda Prabhu rispose: "Siamo pastori e adoriamo fare pulina-bhojana [picnic sulle rive del fiume]. Quindi dovresti sederti qui e onorare anche tu un po' di prasada! Prenderò a casa tua la sera, non ora.”
Quindi fu invocata la presenza di Sri Caitanya Mahāprabhu [in meditazione da Nityānanda Prabhu]. Mahaprabhu, nonostante fosse a Purī, si manifestò lì, ma la gente comune non poté vederLo o notarLo. Sri Caitanya Mahāprabhu prese a poco a poco il cibo da entrambe le pentole e poi girovagò tra i devoti osservando tutto. In questo modo ci fu una grande festa.
Dato che ogni sacrificio è considerato privo di valore se i mantra non vengano cantati e non viene offerto dakṣiṇā ('mantra hīnam adakṣiṇam'), Śrīla Raghunātha dāsa Gosvāmī, dopo aver dato da mangiare a tutti i devoti, chiese consiglio a Rāghava Paṇḍita per accertare quanto dakṣiṇā dare a ogni persona. Questo perché se lui avesse offerto a tutti allo stesso modo, questo sarebbe stata una violazione all'etichetta. C'è un kīrtana di Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura che dice: 'sakale sammāna korite śakati deho ’nātha! jathā jatha," che significa "O Gurudeva dammi il potere di onorare tutte le entità viventi in accordo alla loro posizione." Pertanto Rāghava Paṇḍita fece una lista dove era riportato quanto doveva essere donato a ogni devoto. Di conseguenza Śrīla Raghunātha dāsa Gosvāmī offrì due tola d'oro (un tola corrisponde a poco meno di 12 gr) e cento monete d'oro nelle mani del sevaka di Nityānanda Prabhu come dakṣiṇā da distribuire tra tutti i devoti riuniti [secondo la lista].
Alla fine pregò Nityānanda Prabhu, "Prabhu, non mi piace il saṁsāra e voglio la libertà dalla schiavitù materiale." Nityānanda Prabhu pose i Suoi piedi divini sulla testa di Srīla Raghunātha dāsa Gosvāmī perché fu molto contento del suo sentimento di servizio e del suo atteggiamento verso i Vaiṣṇava, e disse "Ghucila bandhana" - Non sarai più legato a questo mondo materiale. La tua connessione con il saṁsāra è stata tagliata. Ora non hai più alcun coinvolgimento materiale.” Ma Srīla Raghunātha dāsa Gosvāmī rispose: "Sono controllato giorno e notte, come posso scappare?" Nityānanda Prabhu lo rassicurò, "Molto presto, senza alcun ostacolo, otterrai rifugio ai piedi di loto del Signore Srī Caitanya Mahāprabhu."
L’ANUPĀNA DEL VAIṢṆAVA-SEVA
Nel giro di pochi giorni, si presentò un'opportunità spontanea per Śrīla Raghunātha dāsa Gosvāmī di poter fuggire verso Jagannātha Purī. Questo perché Śrīla Raghunātha dāsa Gosvāmī aveva preso l'anupana appropriato [del vaiṣṇava-sevā] per andare. [L’anupāna è un liquido che viene consigliato di prendere prima, insieme o dopo l'assunzione di una medicina Ayurvedica.] La medicina funziona meglio solo quando è accompagnata con l'anupana raccomandato. I praticanti Ayurvedici (kavirāja) insistono sul fatto che si deve prendere l'anupāna.
Una volta, il Nawāb di Ḍhākā soffriva di una condizione terribile per cui tutto il suo corpo bruciava come il fuoco. Provò inutilmente tutte le medicine allopatiche (terapie basate su rimedi che hanno azione contraria rispetto alle cause della malattia). Quindi andò a consultare Śyāmadāsa Kavirāja a Calcutta. Il kavirāja sentì il suo battito e disse: "Non posso curarti perché è difficile trovare lo specifico anupāna." Deluso, il Nawab stava tornando indietro con la barca con cui aveva viaggiato sin lì, quando notò un serpente velenoso che beveva dell’acqua piovana che si era raccolta in un teschio. Mentre i suoi compagni dormivano, uscì per bere l'acqua del cranio pensando: “Anche se muoio bevendo questo, non importa. È meglio morire che soffrire in questo modo.” Ma presto provò un po' di sollievo dalla sensazione di bruciore del suo corpo. Quindi tornò dal kavirāja, che gli disse: “Ora posso curarti e puoi guarire perché hai preso l'anupana appropriato. Se un serpente velenoso beve l'acqua piovana accumulata nel cranio di un uomo recentemente scomparso, e se tale residuo di acqua viene consumato, solo allora la mia medicina funzionerà per le tue specifiche condizioni di salute.” Quel Nawāb di Ḍhākā alla fine guarì e fece costruire una casa a due piani per Śyāmadāsa Kavirāja e citò l'efficacia del suo trattamento. Istituì anche un ospedale con il nome - Aṣṭāṅga Āyurvedic Hospital.
I sevaka di Mahāprabhu di Śrīkhaṇḍa erano soliti somministrare tali trattamenti. Si parla di questi vaidya nella Sri Caitanya-caritāmṛta (Ādi 10.51)
cikitsā karena yāre ha-iyā sadaya
deha-roga bhāva-roga, dui tāra kṣaya.
[Mentre Murāri Gupta curava i suoi pazienti, con la sua misericordia si placarono sia le malattie fisiche che quelle spirituali.]
Questi vaidya sono devoti di Sri Caitanya Mahāprabhu; non prendono denaro per il trattamento di sādhu, mahātmā e brāhmaṇa. Ho portato molti pazienti da loro. Le loro consulenze e le medicine che prescrivono sono entrambe gratuite.
Quando il nostro Guru Mahārāja era un brahmacārī, una volta visitò uno di questi vaidya per un consulto e una medicina per Srila Bhakti Rakṣaka Śrīdhara Deva Gosvāmī Mahārāja. Durante quella visita, disse al medico che lui stesso avrebbe dovuto sottoporsi ad un'operazione per un'ernia. Il vaidya controllò il suo polso e disse: "Non è necessario sottoporsi a un'operazione in questo momento. C'è tempo, quindi prima prova a prendere la mia medicina." Scrisse la prescrizione, le erbe medicinali e le radici furono acquistate dal mercato, bollite in quattro litri di acqua fino a quando l'acqua non fu ridotta a un litro, e quindi la miscela fu filtrata e vi fu aggiunto latte e zucchero (miśrī). Il bhāṇḍārī lo preparò e mentre Guru Mahārāja lo beveva, a poco a poco, lo gustò e lo consumò tutto. Infine andò alla latrina e si ripulì da tutto. Quando Guru Mahārāja tornò dal dottore, il dottore gli riferì: “Non hai l'ernia. Le tue feci si erano solo indurite, seccate e si erano formati dei nodi."
Allo stesso modo nel mondo dell'hari-bhakti, è necessario un trattamento. E qual è il trattamento? È sādhu-sevā. Nello Srimad-Bhagavatam 5.5.2, è detto:
mahat-sevāṁ dvāram āhur vimuktes
tamo-dvāraṁ yoṣitāṁ saṅgi-saṅgam
mahāntas te sama-cittaāḥ praśāntā
vimanyavaḥ suhṛdaḥ sādhavo ye
[Si può raggiungere la via della liberazione dalla schiavitù materiale solo prestando servizio a personalità spirituali altamente avanzate. Queste personalità sono sia impersonalisti che devoti. Sia che desideriamo fonderci nell'esistenza del Signore o associarci con la Personalità Stessa di Dio, si dovrebbe rendere servizio ai mahātmā. Per coloro che non sono interessati a tali attività, che si associano con persone infatuate di donne e sesso, la strada per l'inferno è aperta. I mahātmā sono equilibrati, non vedono alcuna differenza tra un'entità vivente e un'altra. Sono molto pacifici e sono pienamente impegnati nel servizio devozionale. Sono privi di rabbia e lavorano per il beneficio di tutti. Non si comportano in modo abominevole. Queste persone sono conosciute come mahātmā.]
La porta che conduce alla liberazione dalla schiavitù materiale può essere aperta prestando servizio a personalità spirituali altamente avanzate. E qual è la porta per l'inferno?
Yositāṁ saṅgi-sangam - la compagnia di una donna o di coloro che sono troppo attaccati alle donne, questa è la porta per l'inferno. Quindi, è necessario non associarsi con tali persone.
na tathāsya bhaven moho
bandhaś cānya-prasaṅgataḥ
yoṣit-saṅgād yathā puṁso
yathā tat-saṅgi-saṅgataḥ
(Śrīmad-Bhāgavatam 3.31.35)
[L'infatuazione e la schiavitù che si accumulano in un uomo a causa dell'attaccamento a un qualsiasi altro oggetto, non sono completi come quelli risultanti dall'attaccamento a una donna o alla compagnia di uomini che amano le donne.]
Yoṣita sevā e yoṣita saṅgi sevā – il godimento sensuale con il sesso opposto e la compagnia di persone che sono attaccate al godimento sensuale con il sesso opposto - entrambi dovrebbero essere evitati.
Oggi Śrīla Raghunātha dāsa Gosvāmī celebrò il ciḍā-dadhi-mahotsava, e quindi lo stiamo ricordando. Ancora oggi il ciḍā-dadhi-mahotsava è celebrato a Pāṇihāṭi. Sebbene nessuno sia invitato separatamente, tutte le maṭha osservano questo giorno, e a chiunque venga alla maṭha viene offerto mahāprasāda.
Jay! Ciḍā-dadhi-mahotsava Ki-jay!!
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Tradotto dal team di Bhaktiyoga.it