COME OSSERVARE EKĀDAŚĪ

Una raccolta bhāva anuvāda di vari discorsi di Śrīla Bhakti Vijñāna Bhāratī Gosvāmī Mahārāja sull'Ekādaśī tithi, con un'attenzione particolare alla sua corretta osservanza.

BHARATI MAHARAJ

Śrī Śrīmad Bhakti Vijñāna Bhāratī Gosvāmī Mahārāja

6/4/202512 min leggere

COME OSSERVARE EKĀDAŚĪ

DI ŚRĪ ŚRĪMAD BHAKTI VIJÑĀNA BHĀRATĪ GOSVĀMĪ MAHĀRĀJA

EKĀDAŚĪ È HARI-VĀSARA

Il nostro purvācārya, Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura ha dichiarato che Ekādaśī è la madre della devozione e dovremmo osservare questo giorno con la massima cura.

mādhava-tithi, bhakti-jananī, jatane pālana kori,
kṛṣṇa-basoti, basoti boli ', parama ādare bori (2)

Śuddha-bhakata verso 2

Osservo con molta attenzione i giorni sacri di Madhava [come Ekādaśī e Janmāṣṭamī] perché sono la madre della devozione. Poiché Śrī Kṛṣṇa risiede nel giorno di Ekādaśī, questo giorno è anche conosciuto come Hari-vāsara. Quindi, onorando questo tithi, possiamo facilmente raggiungerlo.

L'ORIGINE DI EKĀDAŚĪ

Una volta, un demone di nome Murā voleva uccidere il Signore, ma nonostante tutti i suoi sforzi non fu in grado di farlo. Tuttavia, un giorno, Murā notò che il Signore stava riposando (yoga-nidrā), e vide questo come il momento più opportuno per ucciderLo. Mentre Murā si avvicinava al Signore, una delle potenze del Signore apparve dal suo naso e uccise Murā. Poiché ciò avvenne l'undicesimo giorno della quindicina, quella potenza del Signore divenne nota come Ekādaśī.

Quando il Signore si svegliò, notò che Murā giaceva morto mentre una personalità femminile stava lì vicino [con le braccia incrociate]. Alla domanda su chi fosse, lei si presentò: "Mio Signore! Sono la tua potenza e sono apparsa per servirTi uccidendo questo demone Murā." Soddisfatto, il Signore le concesse la seguente benedizione: "Sarai conosciuta come ‘Ekādaśī’ poiché sei apparsa in Ekādaśī tithi e chiunque ti adorerà in questo giorno raggiungerà la destinazione suprema."

EKĀDAŚĪ - IL MIGLIOR SERVITORE DI HARI

Esistono molti tipi di servitori. [Alcuni sono considerati caduti e altri sono considerati i più elevati]

GLI ADHAMA SEVAKA

Esistono molti tipi diversi di adhama (caduti) sevaka; gli śāstra ne menzionano sei tipi

alir bāṇo jyotiṣakaḥ
stabdhībhūtaḥ kimekakaḥ
preṣita-preṣakaś caiva
ṣaḍ ete sevakādhamāḥ

[Esistono sei tipi di sevaka insoddisfacenti. Sono: quello volubile come un'ape (ali); quello che parla alle spalle, trafiggendo il proprio maestro come una freccia (bāṇa); quello che procrastina (jyotiṣaka); il cosiddetto sevaka pigro e inattivo (stabdhībhūta); quello che si rifiuta di fare qualsiasi cosa da solo (kimekaka); e il cosiddetto sevaka che non si vuole prendere la responsabilità (preṣita-preṣaka).]

Il bāṇa sevaka, è paragonato a una freccia; il che significa che se Gurudeva dice: "Potrei avere un bicchiere d'acqua?", risponderà in un modo che fa male a Gurudeva o se ne andrà per non tornare più. Perché una freccia (bāṇa) ha due specialità: perfora il bersaglio e, una volta rilasciata, non può essere ritirata. Allo stesso modo, il bāṇa sevaka, dopo aver ricevuto le istruzioni di gurudeva, va ma non ritorna per adempierle o risponde in modo tale da ferire il cuore di gurudeva.

Il kimekaka sevaka, alla richiesta di gurudeva, "Potrei avere un bicchiere d'acqua?", ribatte immediatamente dicendo: "Ci sono così tanti sevaka in giro, perché ordini sempre me e non agli altri?"

Quando al sevaka preṣita-preṣaka viene chiesto qualcosa da gurudeva, impegna qualcun altro a fare quel servizio.

Il stabdhībhūtaḥ sevaka diventa confuso, sbalordito o immobile ogni volta che il suo gurudeva chiede qualcosa e quindi non fa nulla.

Un ali sevaka segue l'ordine di Gurudeva solo se gli è favorevole, altrimenti no.

E infine c'è il jyotiṣakaḥ sevaka che procrastina quando il suo gurudeva gli dà un ordine.

In questo modo ci sono diversi tipi di adhama sevaka.

EKĀTMĀ SEVAKA

Quel sevaka che serve in modo propositivo, anticipando ciò che è richiesto, è noto come il sevaka più elevato. Un sevaka così dedicato è ekātmā, il cui cuore è uno con il cuore e il desiderio di Sri Guru, e fa di tutto per soddisfare quel desiderio. Per agire non aspetta che gli venga chiesto. È proprio come Ekādaśī-devī, che prontamente servì il Signore [quando se ne presentò la necessità] senza aspettare che gli venisse ordinato ed è quindi conosciuta come la migliore servitrice di Hari.

Per la grazia di Ekādaśī, la bhakti che risiede nel suo cuore [di Ekadasi] viene trasferita nei cuori di coloro che osservano questo Ekādaśī-vrata. Ecco perché è conosciuta come la madre della bhakti, mādhava-tithi, bhakti-jananī, jatane pālana kori.

UPAVĀSA - NON E’ SOLO DIGIUNO

Sebbene sia un dovere eseguire upavāsa in Ekādaśī, upavāsa non significa solo digiunare da alimenti quali cereali, fagioli, la maggior parte degli ortaggi ad eccezione delle colture di radici e così via, come è inteso generalmente. Upa significa vicinanza e vāsa significa risiedere, in altre parole, upavāsa significa letteralmente risiedere in prossimità di Bhagavān. La parola upavāsa è apparsa due volte nel Srī Hari-bhakti-vilāsa, una volta per Ekādaśī e un'altra volta nel contesto del Srī Kṛṣṇa Janmāṣṭamī.

Śrīla Sanātana Gosvāmī ha definito upavāsa nel Śrī Hari-bhakti-vilāsa (13-14) come segue:

upāvṛttasya pāpebhyo
yastu vāso guṇaiḥ saha
upavāsaḥ savijñeyo
sarva bhoga vivarjitāḥ

[La parola upavāsa o ‘digiuno’ si riferisce allo stare lontani da tutti i tipi di attività peccaminose e di gratificazione dei sensi, rimanendo in stretta vicinanza con una personalità dotata di buone qualità.]

Non si devono commettere peccati in Ekādaśī. Cosa significa? Peccato significa parasya utpīḍanam. Qualsiasi atto fatto con il corpo, la mente o le parole, che causa dolore a qualsiasi entità vivente, è considerato peccato. Ma come possiamo evitarlo? Si è tenuti a commettere un qualche tipo di peccato mentre si vive in questo mondo, perché qualsiasi attività che svolgiamo porta a dare automaticamente dolore a un'entità vivente o a un'altra.

Anche solo mettendo una pentola piena d'acqua a terra, molti esseri viventi restano schiacciati sotto; quando si accende il fuoco per cucinare, molti piccoli esseri viventi vengono uccisi. Anche macinare le spezie è sinonimo di peccato, poiché muoiono molte entità viventi che risiedono all'interno delle spezie. Anche mentre camminiamo, tante entità invisibili a noi muoiono. Quindi non è possibile astenersi completamente dal commettere peccati.

Ma c'è un modo. Solo quando facciamo tutto per il Signore, nessun peccato può toccarci. Ad esempio, quando Hanumān bruciò Śrī Laṅkā, così tanti esseri viventi tra cui brāhmaṇa, donne incinte e animali furono consumati dal fuoco. A oggi ancora nessun peccato gli è stato attribuito; anzi è adorato in tutto il mondo come un grande eroico devoto del Signore Rama. Questo perché agì solo per il Signore, senza alcun motivo personale.

Al contrario, benchè il Signore Stesso chiese a Indra di fabbricare un'arma dalle ossa di Dadhīci Ṛṣi, allo scopo di uccidere Vṛtrāsura, Indra rimase implicato nell'uccisione di un brāhmaṇa [Vṛtrāsura apparve da un sacrificio del fuoco e quindi è classificato come brāhmaṇa]. Questo perché Indra uccise Vṛtrāsura per il proprio interesse personale e non per il servizio al Signore.

In altre parole, non fate nulla per il vostro piacere dei sensi. In questo modo, non importa se i peccati vengono commessi inavvertitamente, non sarete coinvolti.

Soprattutto nel giorno di Ekādaśī, qualunque attività facciate, fatela per il piacere del Signore e dei Suoi devoti, e non per il vostro piacere.

IN EKĀDAŚĪ FATE VOTO DI RIMANERE SENZA PECCATO

Alla vigilia di Ekādaśī, fate consapevolmente il voto “Non commetterò alcun peccato in Ekādaśī. Impegnerò tutti i miei sensi al servizio del Signore e dei Suoi devoti. Indipendentemente da come mi sono comportato negli ultimi quattordici giorni, ora sto facendo fermamente il voto che domani mi terrò lontano da tutti i tipi di peccati. E risiederò in prossimità di quella personalità che possiede qualità meravigliose e speciali."

Stare lontano dal peccato non è abbastanza; questo verso dice anche "yastu vāso guṇaiḥ saha". Dovremmo anche risiedere con una personalità che possiede tutte le buone qualità. Dove si può trovare una tale personalità?

Lo Srimad Bhagavatam (5.18.12) afferma:

yasyāsti bhaktir bhagavaty akiñcanā
sarvair guṇais tatra samāsate surāḥ
harāv abhaktasya kuto mahad-guṇā
manorathenāsati dhāvato bahiḥ

[Tutti i deva, con le loro qualità superiori, si manifestano nel corpo di colui che ha sviluppato la bhakti pura per Sri Bhagavān. Al contrario, invece, una persona che è priva di bhakti, e impegnata in attività materiali, non ha buone qualità. È guidato dalle sue stesse speculazioni mentali e deve sottomettersi alla potenza esterna del Signore. Come possono esserci buone qualità in un uomo simile?]

Yasyāsti bhaktir bhagavaty akiñcanā, solo chi ha akiñcanā bhakti nel suo cuore ha tutte le buone qualità. Akiñcanā bhakti significa che accetta come sua ricchezza solo Bhagavān, e nient'altro di questo mondo materiale. Considera Bhagavān come la sua unica ricchezza, il suo unico sostenitore e protettore. Una persona che ha questa profonda convinzione nel suo cuore è una persona che possiede tutte le buone qualità.

Il Signore Hari è il maestro di ogni cosa. Harāv abhaktasya kuto mahad-guṇā - per una persona che non è completamente dedicata ai piedi di loto del Signore, che non possiede Hari-bhakti e che non si è completamente arresa, non importa quante qualità materiali possa apparentemente possedere, tutte queste qualità non contano nulla.

Ad esempio, potrebbe esserci una casalinga molto affascinante e gentile che è anche esperta in cucina, sa vestirsi, gestire la casa, nutrire tutti i membri della famiglia e mantenere la casa in modo molto meticoloso e bello; tuttavia ha anche una relazione extraconiugale. Sebbene possa sembrare ornata di molte qualità nobili, a causa di questo grande difetto di non essere casta, tutte le sue cosiddette qualità nobili diventano inutili. [Non sono considerate qualità.]

C'è invece un'altra casalinga, che non è così bella o mite, che a volte usa anche parole aspre, che non cucina così bene o mantiene la sua casa molto pulita, ma è comunque completamente dedicata a suo marito. Poiché possiede quest’unica qualità eccezionale di essere molto casta, ogni carenza che può avere non viene presa troppo in considerazione.

Allo stesso modo, è possibile per una persona possedere buone qualità solo quando è completamente casta al Signore. Se una persona non è casta per Bhagavān, non importa di quante buone qualità materiali possa essere ornato, in realtà non ha buone qualità.

In Ekādaśī si dovrebbe quindi avere questa determinazione: "Mi assocerò con i puri devoti da cui questo sentimento può venire nel mio cuore." Allora è considerato fare Ekādaśī.

SENZA SĀDHU-SANGA NON SI PUO’ DIVENTARE LIBERI DAL PECCATO

Il brigante Ratnākara si sosteneva saccheggiando e uccidendo, ma in seguito, grazie all'associazione di Nārada Muni, abbandonò tutti i suoi modi peccaminosi e si trasformò nel celebre Vālmikī Ṛṣi. Mṛgāri, il cacciatore, era solito colpire senza pietà gli animali in modo tale che non morissero completamente; riceveva grande piacere nel vederli soffrire mentre si avvicinavano a una morte dolorosa. È menzionato nel kīrtana Āmāra Jīvana, composto da Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura - nija-sukha lāgi ’, pāpe nāhi ḍôri - per il mio piacere non ho paura di commettere alcun peccato, proprio come Mṛgāri. Ma grazie all'associazione di Nārada Muni anche Mṛgāri si trasformò smettendo di uccidere completamente. Quindi solo ottenendo l'associazione di un sādhu arriviamo a comprendere il vero significato del digiuno.

Questo è il motivo per cui Śrīla Raghunātha dāsa Gosvāmī dice in nel Śrī Manah-śikṣā (2),

nadharmaṁ nādharmaṁ śruti-gaṇa-niruktaṁ kila kuru
vraje rādhā-kṛṣṇa-pracura-paricaryām iha tanu
śacī-sūnuṁ nandīśvara-pati-sutatve guru-varaṁ
mukunda-preṣṭhatve smara param ajasraṁ nanu manaḥ

[O mente, per favore, non eseguire il dharma (che porta alla pietà) o l'adharma (che porta al peccato) come menzionati nelle Sruti o nei Veda. Piuttosto, dovresti rendere un abbondante servizio amorevole a Śrī Śrī Rādhā-Kṛṣṇa qui a Vraja. Ricorda sempre Śrī Śacīnandana come non differente da Srī Nandanandana e śrī gurudeva come il più caro a Śrī Mukunda.]

"O Mente, non svolgere attività peccaminose, e allo stesso tempo non fare nulla che rientri nella categoria delle attività pie. Devi rinunciare ad entrambe, perché in realtà entrambe rientrano nella categoria del peccato. Sia le attività pie che quelle empie sono progettate per farci vagare in questi quattordici sistemi planetari. È possibile aggirare tutti i peccati solo servendo i piedi di loto di Śrī Śrī Rādhā e Kṛṣṇa.” Solo servendo il Signore e i Suoi devoti saremo in grado di separarci dal commettere peccati, non altrimenti.

Perciò, nel giorno di Ekādaśī, bisogna evitare di commettere peccati e ciò è possibile solo eseguendo la bhakti. Prendete l’impegno: "Oggi non commetterò alcun tipo di peccato e impegnerò tutti i miei sensi al servizio del Signore e dei Suoi devoti".

Se nel giorno di Ekādaśī si fa questo voto, e si cerca seriamente di rinunciare a tutte le attività di godimento dei sensi, agendo per il piacere del Signore, solo allora è considerato che si sta onorando Ekādaśī. Per fare ciò bisogna associarsi con quei devoti che sono in grado di trasferire questo sentimento nel cuore. Stando vicino ai devoti avanzati e ascoltando l’Hari-kathā da loro, e mantenendo la nostra vita seguendo le loro istruzioni, possiamo persino conquistare il Signore invincibile.

jñāne prayāsam udapāsya nāmantaeva
jīvanti san-mukharitāṁ bhavadīya-vārtām
sthāne sthitāḥ śruti-gatāṁ tanu-vāṅ-manobhir
ye prāyaśo 'jita jito' py asi tais tri-lokyām

Śrīmad-Bhāgavatam (10.14.3)

[Sri Brahmā sta dicendo a Srī Kṛṣṇa: 'Il sādhana per ottenere un oggetto che è oltre i sensi, praticato con l'aiuto della conoscenza ottenuta dai sensi, è chiamato āroha-vāda (il processo ascendente futile e laborioso) o aśrauta-pantha (la via priva della ricezione auditiva dei principi vedici). Invece coloro che non si sforzano per il jñāna, ma che mantengono la propria vita prestando servizio con il corpo, la mente e le parole esclusivamente alle descrizioni dei Tuoi passatempi, che fluiscono dalle bocche dei sādhu, sono in grado di conquistarTi. Nonostante non stiano facendo altro, e nonostante Tu sia invincibile, tali persone Ti controllano con il loro prema."]

I devoti sono dotati di tutte le grandi qualità ma da dove ottengono tutte queste qualità? Dal Signore che è guṇamayī, il possessore di tutte le qualità.

COME POSSIAMO ASSOCIARCI CON IL SIGNORE?

Come possiamo associarci con Bhagavān poiché Lui è sul piano trascendentale e noi siamo qui in questo mondo materiale?

La Sri Caitanya-caritāmṛta (Madhya līlā 17.129) afferma:

"Nāma", "vigraha", "svarūpa" - tinaeka-rūpa

tine "bheda" nāhi, —tina "cid-ānanda-rūpa"

["Il santo nome del Signore, la Sua forma e la Sua personalità, costituiscono tutti un’unità. Non c'è differenza tra loro. Dal momento che sono tutti assoluti, sono tutti trascendentalmente beati.]

Possiamo stare vicini a Bhagavān stando vicini alla Sua vigraha o cantando i Suoi nomi.

Sri Caitanya Mahāprabhu ci ha ordinato di fare kīrtana nel giorno di Ekādaśī. Che tipo di kīrtana dovremmo fare? Esistono molti tipi di kīrtana: nāma-kīrtana, rūpa-kīrtana, guṇa-kīrtana, dhāma-kīrtana, līlā-kīrtana, parikara-kīrtana e così via. Caitanya Mahāprabhu ci sta dicendo di fare il nāma-kīrtana perché il nāma-kīrtana è il massimo e ci porterà facilmente vicino a Krishna.

kṛṣṇasya nānā-vidha-kīrtaneṣu
tan-nāma-saṅkīrtanam eva mukhyam
tat-prema-sampaj-janane svayaṁ drāk
śaktaṁ tataḥ śreṣṭhatamaṁ mataṁ tat

(Śrī Bṛhad Bhāgavatāmṛta 2.3.158)

[Tra i molti modi di glorificare Sri Krishna, il canto congregazionale del suo santo nome è il massimo. Poiché ha il potere di concedere all'istante il tesoro supremo del puro amore per Lui, è considerato il migliore.]

Il secondo verso del Śikṣāṣṭakam (2) di Sri Caitanya Mahāprabhu dice:

nāmnām akāri bahudhā nija-sarva-śaktis
tatrārpitā niyamitaḥ smaraṇe nakālaḥ
etā dṛśī tava kṛpā bhagavan mamāpi
durdaivam īdṛśam ihājani nānurāgaḥ

[Hai manifestato tutta la Tua potenza nei Tuoi innumerevoli santi nomi. Non ci sono restrizioni su quando possono essere ricordati. O Bhagavān, Tu sei così misericordioso, ma io sono così sfortunato che l'attaccamento spontaneo (anurāga) per i Tuoi santi nomi non è sorto nel mio cuore.]

Il Signore è così misericordioso che ha escluso tutte le restrizioni nel canto dei Suoi santi nomi; indipendentemente da tempo e luogo, giorno o notte, in uno stato puro o impuro; non importa se si sta mentendo, dormendo, camminando o seduti, in qualunque modo si desideri cantare, si possono cantare i nomi del Signore. Ecco perché il nāma-saṅkīrtana è considerato la forma più alta di kīrtana.

Il Signore è così misericordioso. Tuttavia non riusciamo a sviluppare un gusto nel canto a causa delle nostre attività peccaminose e alla tendenza a commettere offese. In questo modo perdiamo la nostra opportunità d'oro per il massimo auspicio.

Sri Caitanya Mahāprabhu Stesso ha aderito al processo che voleva che seguissimo; Ci ha mostrato col Suo stesso esempio cosa dovremmo fare in Ekādaśī.

śrī hari-vāsare hari-kīrtana-vidhāna
nṛtya ārambhilā prabhu jagatera prāṇa

(Śrī Caitanya-bhāgavata, Madhya Khaṇḍa 8.138)

[Nel giorno di Ekadaśī Mahāprabhu, che è la vita e l'anima di tutti gli esseri, decretò che tutti dovessero radunarsi per il kīrtana. Sentendo il suono del Suo stesso nome, cominciò a ballare in estasi.]

punyavanta śrīvāsa-aṅgane śubhārambha
uṭhilo kīrtana-dhvani "gopāla" "govinda"

(Śrī Caitanya-bhāgavata, Madhya Khaṇḍa 8.139)

[A Śrīvāsa-aṅgana, il cortile divino di Śrīvāsa Ṭhākura, Lui inaugurò il propizio eco del kīrtana con voce tonante: “Gopāla! Govinda!” Il dovere prescritto è fare l’harināma.]

Poiché nāma e nāmī non sono diversi, eseguendo nāma-saṅkīrtana automaticamente il nome, la forma, le qualità e i passatempi di Kṛṣṇa saranno presenti.

Quindi, nel giorno di Ekādaśī, invece di concentrarci sul digiuno, dovremmo concentrarci sull'essere vicini ai sàdhu e impegnarci nel servizio devozionale: ascoltare la loro hari-kathā ed eseguire nāma-saṅkīrtana.

FARE QUALUNQUE COSA SIA FAVOREVOLE AL COMPIMENTO DELL’HARI-KĪRTANA

L'attenzione su Ekādaśī dovrebbe essere quella di fare più hari-kīrtana possibile. Quindi accetta i voti di conseguenza. Se c'è qualche ostacolo posto dal corpo, come la necessità di acqua, allora dovresti bere acqua. Se l'acqua non è sufficiente, allora puoi bere latte e se ciò non è sufficiente, puoi mangiare frutta o cibi consentiti come radici, grano saraceno, prodotti del latte, etc. Anche se è necessario assumere qualsiasi medicinale, dovresti prenderlo. E se anche tutto questo non è ancora sufficiente al tuo corpo, chiedi a gurudeva cosa devi fare per essere in grado di eseguire l'hari-kīrtana. E se gurudeva non è presente, chiedi ai Vaiṣṇava disponibili. Ecco perché queste disposizioni sono riportate nelle Scritture.

Jay! Ekādaśī tithi Ki-jay!!


***

Tradotto dal team di Bhaktiyoga.it