Jahnu Maharaj e Ganga Devi
Jahnu Maharaj e Ganga Devi

IN OCCASIONE DI JAHNU SAPTAMĪ

DI ŚRĪ ŚRĪMAD BHAKTI VIJÑĀNA BHĀRATĪ GOSVĀMĪ MAHĀRĀJA

Oggi, 03  maggio 2025, ricorre Jahnu Saptamī. Di seguito, in onore a questo tithi, pubblichiamo un estratto di un bhāva anuvāda della kathā data da Śrīla Bhakti Vijñāna Bhāratī Gosvāmī Mahārāja nello stesso tithi del 6 maggio 2014.

Oggi è Jahnu Saptamī, un giorno molto speciale.

NON C'È’ FINE ALLA RICERCA DI UNA RICOMPENSA

C'era una volta un imperatore di nome Sagara, che non era felice anche se governava il mondo intero. Allora desiderò ottenere la posizione di Indra e diventare il re dei cieli, dove il godimento dei sensi è dieci volte maggiore rispetto al piano terreno. Qui un fiore appassisce in un paio di giorni, mentre lì rimane fresco per giorni e giorni. Gli abitanti del paradiso possiedono una durata della vita più lunga; un anno sul piano terreno equivale a un solo giorno in cielo. Sagara Mahārāja pensò: “Il paradiso è pieno di Gandharva e Apsarā; se diventassi il re dei cieli, potrò assistere e assaporare tutti i canti e le danze.” Consapevole di poter ottenere la posizione di Indra con l'esecuzione di cento aśvamedha-yajña (sacrifici del cavallo), decise di fare quanto necessario. Guardate come non c'è fine a questa ricerca di una ricompensa!

Sagara Mahārāja eseguì con successo novantanove yajña senza ostacoli. Tuttavia, quando il centesimo yajña stava per essere eseguito, Indra si allertò: "Il mio rivale è apparso e in breve tempo mi verrà chiesto di ritirarmi dal mio incarico!" Allora Indra rubò il cavallo destinato al sacrificio e lo pose di fronte all’aśrama di Kapila Muni [che era nel sottosuolo].

IL PREZZO DI OFFENDERE UNA GRANDE PERSONALITÀ

Sagara Mahārāja aveva due mogli; da una moglie ebbe un solo figlio, Asamanjasa, mentre l'altra partorì un embrione a forma di zucca [una voce eterea gli disse di conservare i semi della zucca nel burro chiarificato, ogni seme in una pentola separata e, col tempo, nacquero sessantamila figli molto potenti]. Quanti semi di zucca c’erano, tanti figli nacquero.

Il figlio di Asamanjasa è Anśumana, il cui figlio è Dilīpa, e il figlio di Dilīpa è Bhagiratha. [Alla fine la dinastia di Sagara Mahārāja proseguì da Asamanjasa.]

Sagara Mahārāja aveva inviato i suoi sessantamila figli a recuperare il cavallo rubato. Quando i figli di Sagara Mahārāja non furono in grado di trovare il cavallo, dopo averlo scrupolosamente cercato per lungo tempo su tutta la superficie della terra in tutte le direzioni, iniziarono a scavare sottoterra e raggiunsero, alla fine, l’aśrama di Kapila Muni dove trovarono il cavallo sacrificale. Stupiti, e presumendo che Kapila Muni fosse stato davvero il colpevole, iniziarono a creare molta confusione, esclamando: "È un santo?", "È un bhaṇḍa (ipocrita)!", "È spudorato!", "È lui che ha rubato il cavallo sacrificale!" [Kapila Muni, che era profondamente assorto nella meditazione, ignorava ciò che fosse accaduto. Fu Indra che in realtà aveva lasciato il cavallo di fronte all’āśrama di Kapila Muni].

Alla fine, le loro parole rumorose interruppero la meditazione di Kapila Muni. Questo fece sì che, con l’offesa a una grande personalità, il calore nei loro corpi aumentò a tal punto che un fuoco emanò da loro. Kapila Muni non bruciò i figli di Sagara Mahārāja; furono ridotti in cenere dal loro stesso karma. Senza discernimento, condannarono Kapila Muni senza alcun fondamento, sostenendo che aveva rubato il cavallo sacrificale.

LA DISCESA DI GAṄGĀ

Ora che tutti i figli di Sagara Mahārāja erano ridotti in cenere, come si sarebbero liberati? [Asamanjasa lasciò casa e in seguito suo figlio Anśuman e poi il figlio di Ansuman, Dilīpa, eseguirono austerità per portare Gaṅgā in questo mondo materiale per la liberazione dei loro antenati, ma non ebbero successo.] Guardate come non c'è fine a queste attività rituali!

Quindi Bhagiratha, il figlio di Dilīpa, pensò: “Solo se porto patita-pāvanī Gaṅgā in questo mondo materiale, e le sue acque sante si mescolano con le ceneri dei miei antenati, loro otterranno la liberazione e saliranno in cielo. Con questo in mente, Bhagiratha eseguì austerità molto severe e alla fine riuscì a soddisfare Gaṅgā. Ora che Gaṅgā aveva acconsentito a discendere, la domanda era: chi avrebbe sostenuto la sua forza sbalorditiva? Così Bhagiratha fece austerità per compiacere il Signore Śiva (chiedendogli di sostenere le forti onde di Gaṅgā). Il Signore Śiva lo favorì, sostenendo la corrente di Gaṅgā sulla sua testa che cominciò a roteare nelle ciocche dei suoi capelli. Bhagiratha compiacque di nuovo il Signore Śiva con le sue preghiere e Gaṅgā iniziò la sua ulteriore discesa. Il luogo da cui scaturì Gaṅgā si chiama "Gomukha". Quindi Gaṅgā seguì Bhagiratha mentre Bhagiratha percorreva la strada sul suo veloce carro soffiando la sua conchiglia per dirigere Gaṅgā verso il luogo in cui i suoi antenati erano stati ridotti in cenere.

COME GAṄGĀ È ARRIVATA AD ESSERE CONOSCIUTA COME JĀHNAVĪ

Dopo aver attraversato molti paesi, quando Bhagiratha, seguito da Gaṅgā, stava attraversando Navadvīpa, e l'isola di Jahnudvīpa, dove Jahnu Muni stava eseguendo austerità, le rapide correnti di Gaṅgā portarono via il suo kośa-kuśī; due recipienti, uno grande (kośa) e uno piccolo (kuśī). Sono come i pañca-pātra che sono usati per tenere l'acqua. Infuriato, Jahnu Muni inghiottì Gaṅgā. Sconcertato, Bhagiratha gli offrì molte ardenti preghiere e gli raccontò l'intera storia. Ascoltando tutto, Jahnu Muni fu soddisfatto di lui.

La domanda è: come fu liberata Gaṅgā?

Accadde in due modi in due diversi kalpa (millenni). In un kalpa, Jahnu Muni la fece uscire dall'orecchio destro. Ecco perché l'orecchio destro è considerato puro. E nell’altro kalpa la fece uscire strappandosi una coscia. È così che ricevette il nome Jāhnavī (figlia di Jahnu Muni). Quindi, Jāhnavī e Bhagiratha continuarono il loro viaggio e arrivarono in un posto dove la ruota del carro di Bhagiratha si bloccò nel fango. A causa di ciò questo posto fu chiamato Cakra-tīrtha o Cakradah, ma con il passare del tempo divenne noto come Cakdāh. Bhagiratha pregò di nuovo perché il suo carro venisse rilasciato. Questo è anche il luogo dove Pradyumna uccise Śambarāsura.

Alla fine Gaṅgā raggiunse il luogo dove si trovavano le ceneri (che divenne noto come Gaṅgā-sāgara), e quando le ceneri degli antenati di Bhagiratha si mischiarono con le sue acque sante, furono finalmente liberati.

Prima era molto difficile raggiungere Gaṅgā-sāgara, ma oggi è più accessibile. Il nome contemporaneo di Gaṅgā-sāgara è "Harwood point", dove il flusso è molto rapido e forte.

LA BENEDIZIONE DI VENIRE LIBERATI DAL PECCATO BRAHMA-HATYĀ

Perché le persone vanno a Gaṅgā-sāgara? Perché secondo l'opinione del karma-kāṇḍa (le attività ritualistiche interessate):

'setum gatvā samudrasya gaṅgā-sāgara-saṅgamam,

brahma-hatyapi pramucyate mitra-drohi na mucyate "

Le persone visitano Gaṅgā-sāgara per essere liberate dal peccato di brahma-hatyā (l’uccisione di un brahmana), che non può essere espiato con nessun altro mezzo.

IL KARMA-KAṆḌA È MOLTO COMPLESSO

Sebbene le persone visitino Gaṅgā-sāgara, questo le allevia solo dal peccato di brahma-hatyā, ma non dal peccato di uccidere un amico - mitra drohi na mucyate. Il karma-kāṇḍa è molto complesso; sebbene tutto sia considerato di buon auspicio, c'è anche un limite a quanto si può andare lontano. In realtà, non c'è nulla di propizio nel karma-kāṇḍa, perché alla fine esso non libera nessuno dal ciclo di nascita e morte.

tyājyaṁ doṣa-vad ity eke

karma prāhur manīṣiṇaḥ

(Bhagavad-gītā, 18.3)

[Alcuni eruditi, dichiarano che tutti i tipi di attività interessate dovrebbero essere abbandonate perché difettose]

Quindi i santi ci hanno messo in guardia dall'esecuzione del "karma". Che cos'è il karma? Il karma è "veda-pranihita" (prescritto nei Veda). Non lasciarti coinvolgere in attività come andare a Gaṅgā-sāgara o donare mucche a Prayāga durante l'eclissi. Se si fa questo o quello tale sarà il risultato. Vai invece verso l'hari-bhakti.

ABBRACCIA LA DEVOZIONE INCONTAMINATA PER ŚRĪ HARI

Perfino i sessantamila ṛṣi di Naimiṣāraṇya si erano preparati a compiere un sacrificio con l'intenzione di raggiungere il paradiso. Sūta Gosvāmī gli disse: “Perché vi sforzate di andare in paradiso? Ascoltate il Bhagavata. Sukadeva ha narrato lo Śrīmad Bhāgavatam al re Parīkṣit mentre lui si avvicinava alla sua fine; anch’io ero presente in quell'assemblea. Ripeterò ora ciò che ho sentito da Sukadeva. Ho ricevuto la sua misericordia." Ecco come accade.

Quindi non lasciatevi coinvolgere in queste attività interessate, accettate l'hari-bhakti e non dovrete affrontare alcun ostacolo. Se la vostra devozione è incondizionata, tale devozione è ininterrotta. Nessuno può fermarla.

SOLO UNO "STRUMENTO" MA LA BENEDIZIONE È PER TUTTI

Mādhavapriyā Prabhu: Non è chiaro se il peccato di brahma-hatyā sia stato attribuito a Kapila Muni o a Sagara Mahārāja poiché i suoi discendenti sono morti?

Śrīla Mahārāja: entrambi. [Questo era lo scopo di loka śikṣā, dare un esempio affinché gli altri seguissero.] Bhagiratha portò Gaṅgā in questo mondo materiale per il beneficio di tutti, non solo per i suoi antenati in modo che tutti coloro che si bagnano in Gaṅgā si liberassero dai loro peccati.

Proprio come Sanātana Gosvāmī che divenne uno strumento, per il parikramā della śilā di Girirājā Govardhana [che è adorata come non diversa da Bhagavān Śrī Kṛṣṇa e che è anche adorata come haridāsa-vara, il più elevato tra i servitori di Kṛṣṇa.]

Krishna lasciò l’impronta dei Suoi piedi di loto sulla Govardhana-śilā, dicendo: “Sei diventato vecchio e non puoi fare tutto il parikrama di Govardhan. Quindi basta che giri intorno a questa Govardhana-śilā quattro volte, perché ora che porta la Mia impronta, è come se avessi eseguito l'intero parikramā di Srī Girirājā Govardhana [24 chilometri circa di lunghezza].” Ecco perché nel mese di Kārtika, molti devoti ogni giorno fanno il parikrama del tempio di Rādhā Dāmodara dove questa śilā viene adorata.

Qualcuno mi aveva posto una domanda durante un’hari-kathā: "Questa benedizione è stata concessa esclusivamente a Sanātana Gosvāmī o è a beneficio di tutti?" In risposta, chiesi: “La mucca, dando il suo latte, chi benedice? Anche se il latte è per il suo vitello, tutti l’ottengono, incluso chi si prende cura di lei e tanti altri. Anche l'abhiṣeka di Ṭhākurajī viene eseguita usando quel latte. Questo è solo un pretesto. In questo esempio, sebbene il vitello sia nimitta (uno strumento), anche tutti gli altri ne traggono beneficio. Allo stesso modo, usando Sanātana Gosvāmī come strumento, il Signore beneficiò tutto il mondo, anche chi non è in grado di eseguire l'intero parikramā di Govardhana. Proprio come rendendo Arjuna uno strumento, il Signore diede l'insegnamento della Bhagavad-gītā. La Bhagavad-gītā era destinata solo ad Arjuna? Certamente no. È per tutto il mondo. Questo è il punto."

Mādhavapriyā Prabhu: Quindi la discesa di Gaṅgā in questo mondo si è rivelata una benedizione per tutte le persone - passate e presenti.

Śrīla Mahārāja: siano essi i successori di Sagara Mahārāja o persone dedite all’attività interessata, chiunque sparga le ceneri di un defunto nel Gaṅge sarà in grado di liberare quell'anima defunta.

Mādhavapriyā Prabhu: Quindi il significato di questo giorno è che oggi Gaṅgā è uscita dalla coscia di Jahnu Ṛṣi.

Śrīla Mahārāja: Sì, è oggi che l'ha fatta uscire Oggi non è quando lei raggiunse la destinazione prevista, Gaṅgā-sāgara. Fu in un secondo momento che la raggiunse.

Jay! Jahnu Saptamī Ki-jay!!

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Tradotto dal team di Bhaktiyoga.it