Ispirato da Srila Shyam Das Baba
IN OCCASIONE DELLA DIVINA SCOMPARSA DI ŚRĪ ŚYĀMĀNANDA PRABHU
DI ŚRĪ ŚRĪMAD BHAKTI VIJÑĀNA BHĀRATĪ GOSVĀMĪ MAHĀRĀJA
Oggi, 12 giugno 2025, ricorre il giorno della divina scomparsa di Śrī Śyāmānanda Prabhu. Di seguito, in onore a questo tithi, pubblichiamo un estratto di un bhāva anuvāda della kathā data da Śrīla Bhakti Vijñāna Bhāratī Gosvāmī Mahārāja nel giorno della sua apparizione del 25 aprile 2013.
Da un punto di vista mondano, nacque nel Bengala occidentale, nella città di Bahādurpura, nel distretto di Burdhaman, nella casta Sadgopa. I suoi genitori, che avevano sofferto molto a causa della perdita alla nascita di parecchi dei loro figli prima di Śyāmānanda, lo chiamarono "Duhkhī" [che significa letteralmente "Colui che è triste", per scongiurare ogni ulteriore calamità]. Ad Ambikā Kālnā accettò dīkṣā da un discepolo di Gaurīdāsa Paṇḍita, Śrī Hṛdayānanda, che in seguito divenne noto come Hṛdaya-caitanya. All’iniziazione Śyāmānanda ricevette il nome Kṛṣṇadāsa e da quel momento divenne noto come Duhkhī Kṛṣṇadāsa.
Duhkhī Kṛṣṇadāsa studiò sotto la guida di Srīla Jīva Gosvāmī a Vṛndāvana insieme agli altri studenti, Narottama e Śrīnivāsa. Alla fine Duhkhī Kṛṣṇadāsa ricevette il titolo di Śyāmānanda dal Viśva-vaiṣṇava Rāja-sabhā, mentre Narottama ricevette il titolo di Thākura Mahāśaya e Śrīnivāsa quello di ācārya [diventando quindi noti come Śrīnivāsa Ācārya, Śyāmānanda Prabhu e Narottama Dāsa Ṭhākura].
Una volta, mentre Śyāmānanda Prabhu stava spazzando il boschetto al Sevā Kuñja a Vṛndāvana, trovò per terra la cavigliera di Śrīmatī Rādhārāṇī [fu sopraffatto da sintomi estatici solo toccandola]. Se la portò con reverenza alla fronte e la nūpura (la cavigliera) gli lasciò un segno [a causa di questo segno, il suo tilaka sembrava diverso].
Yogamāyā [NOTA FINALE] si avvicinò quindi a Śyāmānanda Prabhu e gli disse: “La nūpura (cavigliera) di mia nuora è caduta dai Suoi piedi mentre ballava. Se l’hai trovata, per favore restituiscimela.” Ma Śyāmānanda rispose: "Restituirò la nūpura solo al suo proprietario." Allora Śrīmatī Rādhārāṇī Stessa apparve per reclamare la Sua nūpura e, a sua volta, offrì una bella divinità di Syāmasundara a Śyāmānanda Prabhu. Infatti Śyāmānanda Prabhu è il destinatario di una misericordia molto speciale da parte di Śrīmatī Rādhārāṇī [quella piccola divinità di Syāmasundara donata da Śrīmatī Rādhārāṇī si trova ancora nel tempio Śyāmasundara a Vṛndāvana]. Nello stesso tempio, la grande divinità di Śyāmasundara fu installata in seguito da Baladeva Vidyābhūśana Prabhu.
Per istruirci a non soppiantare l'autorità oltrepassando gli standard stabiliti, Srī Jīva Gosvāmī castigò Śyāmānanda Prabhu [per aver cambiato il suo tilaka convenzionale ornato dalla guru-varga con il ‘nūpura-tilaka’]. Allora Śyāmānanda Prabhu raccontò l'intera storia dietro al ‘nūpura-tilaka.’ Ogni volta che provava a cancellare il ‘nūpura-tilaka’, esso gli riappariva sulla fronte automaticamente [e fu così accettato come simbolo autentico. Ancora oggi il ‘nūpura-tilaka’ è utilizzato dai discendenti di Śyāmānanda].
Jay! Śrī Śyāmānanda Prabhu Ki-jay!!
[NOTA FINALE]
Altre fonti menzionano che furono Lalitā-sakhī e Viśākhā-sakhī che avvicinarono Śyāmānanda Prabhu e che Śrīmatī Rādhārāṇī Stessa gli toccò la fronte con la cavigliera.
***
Tradotto dal team di Bhaktiyoga.it