IN OCCASIONE DELLA DIVINA SCOMPARSA DI ŚRĪLA BALADEVA VIDYĀBHŪṢAṆA

DI ŚRĪ ŚRĪMAD BHAKTI VIJÑĀNA BHĀRATĪ GOSVĀMĪ MAHĀRĀJA

Oggi, 05 giugno 2025, ricorre il giorno della divina scomparsa di Śrīla Baladeva Vidyābhūṣaṇa. Di seguito, in onore a questo tithi, pubblichiamo un estratto di un bhāva anuvāda della kathā data da Śrīla Bhakti Vijñāna Bhāratī Gosvāmī Mahārāja l’8 giugno 2014.

Oggi è un giorno molto speciale; è il giorno della scomparsa di Śrīla Baladeva Vidyābhūṣaṇa. È essenziale ricordare i Vaiṣṇava nei loro giorni di apparizione e scomparsa; questo ricordo è un ramo della bhakti mentre non ricordarli nei loro tithi è considerato un'offesa.

Śrīla Baladeva Vidyābhūṣaṇa apparve in Orissa nella Khaṇḍayat kula (casta). Dopo aver completato lì la sua educazione primaria, si spostò a Karnāṭaka [Mysore], dove studiò il Vedānta e altre scritture per poi proseguire in vari altri posti in tutta l'India continuando il suo studio delle Scritture. Alla fine raggiunse Vrindavana, dove studiò lo Srimad-Bhagavatam e la Bhagavad-gītā sotto la guida di Srīla Viśvanātha Cakravartī Ṭhākura, che accettò come suo śikṣā-guru.

STABILIRE LA LEGITTIMITÀ DELLA GAUḌĪYA VAIṢṆAVA-SAMPRADĀYA

Una volta, il re di Jaipur, che aveva accettato Śrīla Viśvanātha Cakravartī Ṭhākura come suo maestro spirituale, e quindi apparteneva alla Gauḍīya Vaiṣṇava-sampradāya, dovette affrontare una sfida dagli studiosi di altre sampradāye come la Rāmānuja-sampradāya, la Nimbārka-sampradāya e la Viṣṇuswāmī-sampradāya, per dimostrare la legittimità della Gauḍīya Vaiṣṇava-sampradāya. Queste sampradāye non consideravano la Gauḍīya Vaiṣṇava-sampradāya come sātvata [autentica] in quanto non aveva alcun commentario sul Vedānta, sebbene avesse commentari sulla Bhagavad-gītā, sulle Upaniṣad e sullo Śrīmad-Bhāgavatam. [Nei circoli Vedāntici tradizionali, è consuetudine accettata che qualsiasi sampradāya per essere considerata autentica, dovrebbe avere un proprio commentario sul prasthāna-traya. Prasthāna-traya fa riferimento ai tre testi canonici della filosofia vedica che comprendono la Bhagavad-gītā, le dieci principali Upaniṣad e il Vedānta-sūtra. Perciò i Rāmānandī stavano contestando che i Gauḍīya Vaiṣṇava avrebbero dovuto abbandonare il servizio delle Divinità di Govinda e Gopīnātha, affidandolo ai membri di una sampradāya autentica.]

Il re di Jaipur si trovò quindi ad affrontare una situazione difficile. Mandò un messaggio al suo guru padapadma, Śrīla Viśvanātha Cakravartī Ṭhākura, chiedendo il suo intervento. Interpretando la parte di una persona inabile a causa dell’età avanzata, Śrīla Viśvanātha Cakravartī Ṭhākura non poté recarsi di persona a Jaipur e mandò quindi al suo posto il suo discepolo erudito, Baladeva Vidyābhūṣaṇa.

Era opinione di Sri Caitanya-deva che non è necessario scrivere alcun commentario sul Vedanta-sūtra poiché, come ha scritto Vedavyāsa, l'ādi-guru, nel Garuḍa Purāṇa:

artho 'yaṁ brahma-sūtrāṇāṁ bhāratārtha-vinirṇayaḥ
gāyatrī-bhāṣya-rūpo ’sau vedārtha-paribṛṁhitaḥ
purāṇānāṁ sāma-rūpaḥ sākṣād-bhagavatoditaḥ
dvādaśa-skandha-yukto 'yaṁ śata-viccheda-saṁyutaḥ
grantho 'ṣṭādaśa-sāhasraḥ śrīmad-bhāgavatābhidhaḥ

[Lo Śrīmad-Bhāgavatam è la spiegazione autorizzata del Brahma-sūtra (o Vedanta-sūtra), ed è un'ulteriore spiegazione del Mahābhārata. È la spiegazione del Gāyatrī mantra e l'essenza di tutta la conoscenza vedica. Questo Śrīmad-Bhagavatam, contenente diciottomila versi, è noto come la spiegazione di tutta la letteratura vedica.]

Qui è chiaramente indicato: vedārtha-paribṛṁhitaḥ, il significato dei Veda è stato spiegato in modo elaborato nello Śrīmad Bhāgavatam.

Quindi, Sri Caitanya Mahāprabhu aveva affermato che lo Srimad-Bhagavatam stesso è il commentario naturale dei Veda, e quindi non è necessario scrivere nulla di nuovo.

Ma ora, a Jaipur, su insistenza delle altre sampradāye, Baladeva Vidyābhūṣaṇa pensava: “Se scrivessi un commentario, andrò contro le istruzioni di Mahāprabhu e diventerò un offensore dei Suoi piedi di loto? Che cosa dovrei fare in una situazione del genere?” Poi si ricordò di Śrīla Kṛṣṇadāsa Kavirāja Gosvāmī, a cui era stato richiesto da Sri Haridāsa Gosvāmī di comporre i passatempi aggiuntivi di Mahāprabhu, i passatempi del sannyāsa etc, che non erano stati descritti da Śrīla Vṛndāvana dāsa Ṭhākura nel suo libro, il Sri Caitanya-bhagavata.

Śrīla Kṛṣṇadāsa Kavirāja Gosvāmī era in un dilemma. Rifletteva: “In questa età avanzata, non riesco a vedere correttamente, le mie mani tremano e ci sento a malapena. In questa situazione, cosa devo fare? Un Vaiṣṇava è guru e 'ājñā gurūṇāṁ avicāraṇīyā' - le istruzioni del guru devono essere seguite senza alcuna discussione.” Quindi Śrīla Kṛṣṇadāsa Kavirāja Gosvāmī andò al tempio di Srī Madana-mohana, che è sambandha-ādideva (Colui che concede la conoscenza della propria relazione con il Signore Supremo) e cadde ai Suoi piedi di loto, pregando per essere guidato rimanendo lì in attesa delle Sue istruzioni. Allora la ghirlanda di Sri Madana-Mohana si allentò e cadde e il pūjārī, Gosāi Dāsa, diede quella prasadī ghirlanda a Śrīla Kṛṣṇadāsa Kavirāja Gosvāmī. Accettando ciò come sanzione di Madana-Mohana, in seguito scrisse:

ei grantha lekhāya more 'madana-mohana'
āmāra likhana yena śukera paṭhana

(Śrī Caitanya-caritāmṛta, Ādi 8.78)

[In realtà la Śrī Caitanya-caritāmṛta non è la mia scrittura ma il dettato di Srī Madana-mohana. La mia scrittura è come la ripetizione di un pappagallo.]

La mia scrittura è come śukera paṭhana, la ripetizione di un pappagallo. Suka è un uccello che ripete ciò che sente. Quindi scrivo ciò che Śrī Madana-mohana mi dice.

Srila Baladeva Vidyābhūṣaṇa andò al tempio di Govinda-deva, che è l'abhidheya devatā, e cadde ai Suoi piedi in preghiera. In approvazione la ghirlanda di Govinda-deva cadde. Quindi, intitolò il suo commentario sul Vedanta-sūtra 'Govinda-bhāṣya' spiegando: “Queste non sono le mie parole; ho scritto qualunque cosa Govinda-deva mi abbia fatto scrivere.” Gli fu concesso un mese di tempo per comporre il commentario, ma lo completò molto prima e alla fine diventò il commentario più elevato. Śrīla Baladeva Vidyābhūṣaṇa scrisse che quello stesso Signore Srī Caitanya-deva, che disapprovò la scrittura di alcun commentario sul Vedanta-sūtra, ora, come Govinda-deva, mi ha ordinato di scrivere il commentario 'Govinda-bhāṣya.'

La sua opera è così gloriosa che fu persino accettata dall'Università di Oxford. Un professore di Sāntiniketan, che era stato a Oxford, disse che vi trovò una traduzione inglese del "Govinda-bhāṣya", sebbene non fosse disponibile in India. In esso furono citati anche alcuni versi della Sri Caitanya-caritāmṛta, così fu ispirato a leggere la Sri Caitanya-caritāmṛta. Più tardi, quando ne acquistò una copia e lesse la Srī Caitanya-caritāmṛta, divenne un Vaiṣṇava. Ci raccontò personalmente quest’episodio in un'assemblea che fu convocata in occasione dell'inaugurazione del tempio di Mahāprabhu.

Śrīla Baladeva Vidyābhūṣaṇa, tra numerose altre scritture, scrisse anche la Gītā-bhāṣya, un commentario sulla Śrīmad Bhagavad-gītā. Pertanto, questi prodi Vaiṣṇava hanno contribuito notevolmente a stabilire fermamente le concezioni e gli insegnamenti Gauḍīya, come fece Jīva Gosvāmī attraverso i Ṣaṭ-sandarbha.

Esiste una Divinità, Vijaya Gopāla, a Galtā, il cui culto fu istituito da Śrīla Baladeva Vidyābhūṣaṇa.

Śrīla Baladeva Vidyābhūṣaṇa installò la grande Divinità di Śyāmasundara nel tempio di Śyāmasundara, a Vṛndāvana. La divinità più piccola di Śyāmasundara sull'altare, fu manifestata da Śyāmānanda Prabhu.

LO STUPENDO POTERE DELLA MISERICORDIA DEI VAIṢṆAVA

Nel tithi di oggi, Srīla Baladeva Vidyābhūṣaṇa è scomparso da questo regno materiale. Quindi lo ricorderemo e pregheremo per la sua misericordia perché, senza la misericordia dei Vaiṣṇava, non potremo mai ottenere l'hari-bhakti e non potremo mai essere liberati dalla morsa di maya. Śrīla Raghunātha dāsa Gosvāmī scrisse nel Śrī Manaḥ-śīkṣa:

pratiṣṭhāśā dhṛṣṭā svapaca-ramaṇī me hṛdi naṭet
katham-sādhu-premā spṛśati śucir etan nanu manaḥ
sadā tvam-sevasva prabhu-dayita-sāmantam atulaḿ
yathā tām-niṣkāsya tvaritam iha tam-veṣayati saḥ

[O mente, come può apparire il puro amore divino nel mio cuore fino a quando quella donna fuoricasta spudorata e mangiatrice di cani del desiderio di prestigio, ci balla audacemente? Perciò ricorda sempre e servi gli incommensurabilmente potenti comandanti dell'esercito di Sri Krishna, gli amati devoti del Signore. Loro bandiranno immediatamente questa donna fuoricasta e avvieranno il flusso dell’immacolato vraja-prema nel tuo cuore.]

Finché quella donna intoccabile, sotto forma di pratiṣṭhāśā (desiderio di fama e prestigio), balla nel mio cuore, come può toccarmi il puro amore dei sādhu? Quindi non c'è soluzione? Si c'è. "Sadā tvam-sevasva prabhu-dayita-sāmantam atula", servi sempre prabhu-dayita-sāmantam. Sāmantam significa senapati o comandante in capo dell'esercito. Il loro lavoro è combattere e scacciare i nemici e liberare la nazione dal pericolo. Quindi combatteranno e scacceranno i nemici, come questa donna fuoricasta che è seduta nel nostro cuore, e lo trasformeranno in un posto dove vi possa dimorare prema, l’amore per Dio.

Chi sono questi comandanti in capo? Rūpa-Sanātana, sono i senapati dei Vaiṣṇava. Quando si è al riparo dei Vaiṣṇava, quando ci si arrende ai Vaiṣṇava, non ci può essere paura o pericolo. I tre grandi ostacoli all'hari-bhakti sono kanaka, kāmini e pratiṣṭhā. Si può rinunciare a kanaka e kamini, ma la vittoria su pratiṣṭhā è molto difficile. Ma ovunque prevalga la misericordia dei Vaiṣṇava, non c'è paura o pericolo. Pertanto, è veramente essenziale arrendersi ai Vaiṣṇava.

Jay! Srīla Baladeva Vidyābhūṣaṇa Ki-jay!!

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Tradotto dal team di Bhaktiyoga.it