Ispirato da Srila Shyam Das Baba
IN OCCASIONE DELLA DIVINA SCOMPARSA DI ŚRĪLA BHAKTI HṚDAYA VANA GOSVĀMĪ MAHĀRĀJA
DI ŚRĪ ŚRĪMAD BHAKTI VIJÑĀNA BHĀRATĪ GOSVĀMĪ MAHĀRĀJA
Oggi, 12 luglio 2025, ricorre il giorno della divina scomparsa di Śrī Śrīmad Bhakti Hṛdaya Vana Gosvāmī Mahārāja, un caro discepolo di Śrīla Bhaktisiddhānta Sarasvatī Ṭhākura Prabhupāda. Di seguito, in onore a questo tithi, pubblichiamo un estratto delle sue glorie da 'I Miei Amati Maestri' di Śrī Śrīmad Bhakti Vijñāna Bhāratī Gosvāmī Mahārāja.
L’INCONTRO CON I DEVOTI DELLA GAUDIYA MAṬHA
Durante il suo periodo universitario, Śrī Śrīmad Bhakti Hrdaya Vana Gosvāmī Mahārāja (allora Śrī Narendra Bandopadhyaya) fu uno studente eccezionalmente brillante, benvoluto sia dagli insegnanti che dagli studenti. Mostrò una naturale attitudine per il teatro e la recita, e poiché aveva studiato in una scuola media inglese, parlava fluentemente quella lingua.
Śrī Narendra era il decimo e più giovane figlio ed era anche molto caro al padre. Al termine dei suoi studi universitari, suo padre si ammalò gravemente e, a causa di ciò, alcuni membri della famiglia si spostarono dal loro villaggio a un appartamento affittato a Gandariya Palli, Dhaka, dove il padre fu ammesso all’ospedale per essere sottoposto alle cure. Comunque, subito dopo il loro spostamento, Śrī Narendra si distaccò da tutte le attività sociali. Si ritrovò improvvisamente indifferente agli affetti familiari e a quelli dei suoi amici. Nutrì invece sempre più il desiderio di trovare un guru autentico compiendo il kṛṣṇa-bhajana, rendendo quindi fruttuosa la sua vita.
Bhagavān organizza tutto per coloro che Lo cercano sinceramente e così, in quel periodo, come risultato della sua bhakti-unmukhi sukrti [fortuna spirituale che conduce verso la bhakti], Śrī Narendra entrò in contatto in qualche modo con i devoti della Śrī Madhva Gaudiya Maṭha di Dhaka. Lì Śrī Narendra ascoltò delle glorie straordinarie di Śrīla Prabhupāda e di lì a poco, decise di partire per Calcutta per avere una visione dei suoi santi piedi, usando il pretesto di ritirare delle medicine per suo padre.
Alla Śrī Gaudiya Maṭha di Calcutta, Śrī Narendra Bandopadhyaya ottenne il darśana e l’inesauribile affetto di Śrīla Prabhupāda, la cui potente hari-katha lo ispirò a iniziare una nuova vita. Decise di non tornare affatto a Dhaka, e organizzo che qualcuno consegnasse le medicine di suo padre mentre lui rimase alla maṭha di Calcutta.
Dopo aver ascoltato l’hari-katha di Śrīla Prabhupāda per alcuni giorni, Śrī Narendra Bandopadhyaya chiese a Śrīla Prabhupāda l’iniziazione harinama e il mantra-diksa. In accordo al verdetto delle scritture, sia il guru che il discepolo devono esaminarsi reciprocamente prima di stabilire una relazione formale basata sull’iniziazione. Perciò, prima di dare la sua approvazione, Śrīla Prabhupāda esaminò Śrī Narendra chiedendogli di comporre un articolo, che contenesse le sue parole per esprimere quello che aveva assimilato.
Śrī Narendra scrisse con molta attenzione un saggio intitolato Atmiya Ke (Chi è il proprio sé). Sebbene la parola atmiya è generalmente interpretata in relazione sia al corpo grossolano che a quello sottile, Śrī Narendra la spiegò in relazione all’anima (l’atma). Che Śrī Narendra Bandopadhyaya comprese profondamente un argomento così importante in breve tempo, era indice che doveva essersi associato con i sādhu sia precedentemente in questa vita che in quelle precedenti, perché sarebbe stato altrimenti impossibile. Śrīla Prabhupāda fu così soddisfatto del saggio di Śrī Narendra, che lo pubblicò nella sua rivista settimanale Gaudiya (numero del secondo anno, fascicolo 48 del 26 luglio 1924). In questo modo, Śrī Narendra Bandopadhyaya passò il suo test. Poco dopo ricevette il pancaratriki-diksa da Śrīla Prabhupāda e fu conosciuto come Śrī Nanda-sunu Brahmacārī.
Una volta ricevuta l’iniziazione diksa dal suo gurupāda-padma, Śrī Nanda-sunu Brahmacārī si sforzò costantemente, in ogni momento, di aderire al concetto di visrambhena guroh seva, il compimento confidenziale del servizio a śrī guru senza esitazioni o riserve. Śrī Nanda-sunu Brahmacārī non fu mai visto deviare la sua attenzione dai suoi sforzi a servire Śrī Hari, guru e Vaiṣṇava per indulgere nella gratificazione dei sensi, neanche per un secondo.
PREDICA SOTTO LA GUIDA DI ŚRĪLA PRABHUPĀDA
Il 29 gennaio 1925, nel giorno dell’apparizione di Śrī Viṣṇu-priya devī, il pellegrinaggio del Śrī Gauda-mandala cominciò sotto la guida di Śrīla Prabhupāda. Durante il pellegrinaggio, Śrīpāda Nanda-sunu Brahmacārī parlò in molti posti come ordinatogli da Śrīla Prabhupāda, e compì anche innumerevoli altri servizi per śrī guru e Vaiṣṇava, diventando quindi il recipiente dell’abbondante amore e affetto di śrī gurupāda-padma. Quell’anno, il 4 settembre 1925, accettò tridanda-sannyāsa ai piedi di loto di Śrīla Prabhupāda e fu conosciuto come tridandi-svami Śrīmad Bhakti Hrdaya Vana Gosvāmī Mahārāja.
Una delle cose più amate da Śrīla Prabhupāda, era quella di trasmettere il messaggio della pura devozione per mezzo delle sue esibizioni spirituali Sat-siksa Pradarsini. Śrīla Vana Gosvāmī Mahārāja era significativamente coinvolto nel progettare e decorare gli oggetti esposti a Śrīdhama Mayapura, Calcutta, Dhaka, Patna, Kasi, Prayaga e Kuruksetra. In particolare progettò i diorami di Śrī Govardhana e dei boschetti delle sakhi del Śrī Rādhā-kunda per un’esibizione a Śrīdhama Mayapura.
RIVELARE IL CUORE DI ŚRĪLA RŪPA GOSVAMI DOPO L’INDICAZIONE DI ŚRĪ GURU
Ad ogni eclissi solare, centinaia di migliaia di persone viaggiano verso Kuruksetra per bagnarsi ritualisticamente nel Brahma-sarovara, ma il significato profondo di questo rituale resta sconosciuto alla maggior parte di questi pellegrini. Una volta, un po' di tempo prima di una di queste eclissi solari, Śrīla Prabhupāda scrisse una lettera a Śrīla Vana Gosvāmī Mahārāja dove disse, “Śrīmati Radhika andrà presto a incontrarsi con Kṛṣṇa a Kuruksetra; abbiamo quindi un po' di servizio da compiere lì.”
Sebbene il messaggio fosse breve e criptico, Śrīla Mahārāja comprese che il suo gurupāda-padma voleva che lui manifestasse a tutto il mondo un divertimento confidenziale, divertimento che si era manifestato precedentemente nel cuore di Śrīla Rūpa Gosvāmī per la misericordia divina di Śrīman Mahāprabhu. A questo fine, durante una fiera locale di un mese a Kuruksetra, Śrīla Vana Gosvāmī Mahārāja creò abilmente un’esibizione con i diorami che ritraeva magnificamente quanto segue:
• Nanda Baba s’incontra con tutti i Vrajavasi anziani prima dell'eclissi solare
• I Vrajavasi si preparano a partire per Kuruksetra
• Le foreste, oscure e profonde che incontrarono lungo il viaggio, vennero illuminate dalla naturale radiosità del corpo di Śrī Rādhā, che li protesse dagli attacchi degli animali selvaggi
• I Vrajavasi s’incontrano con i Dvarakavasi
• La struggente riunione di Nanda Baba e madre Yasoda con Kṛṣṇa, che s’incuneò così profondamente nel grembo di Yasoda che sembrò come se stesse cercando di fonderSi in lei
• Il bagno di tutti nel Brahma-sarovara nel giorno dell’eclissi solare
• La proposta delle regine di Dvaraka di donare a Narada Muni, durante l’eclissi solare, l’equivalente del peso di Kṛṣṇa in preziosi, e la condizione posta da Narada di portare via Kṛṣṇa con sé se fossero state incapaci di pareggiare il peso di Kṛṣṇa con i gioielli
• L’accettazione orgogliosa delle regine di Dvaraka della condizione posta da Narada Muni, seguita dalla loro incapacità a dargli una sufficiente quantità d’oro
• Il loro pianto al pensiero di Narada che porterà via Kṛṣṇa
• Il consiglio di madre Rohini di rivolgersi alle gopi guidate da Śrī Rādhā
• Śrī Rādhā sostituisce tutto l’oro delle regine con una sola foglia di tulasi su cui Lei aveva scritto il nome ‘Kṛṣṇa’
• Quella sola foglia di tulasi supera il peso di Kṛṣṇa, stabilendo così che kṛṣṇa-nama e Śrī Kṛṣṇa Stesso non sono differenti (fu il peso di quell’unica foglia di tulasi che fece pendere la bilancia)
• Col pretesto di una malattia, Śrī Kṛṣṇa s’incontra con le gopi in un luogo appartato, e la loro susseguente conversazione
• Śrī Rādhā si lamenta con Śrī Kṛṣṇa e il Suo tentativo di calmarLa
• Le gopi dimostrano l’insignificanza dell’opulenza (aisvarya) a confronto della dolcezza (madhurya)
• Il pianto di Śrī Rādhā e di Śrī Kṛṣṇa
• Le gopi tirano il carro di Kṛṣṇa verso Vṛndāvana
• Śrīman Mahāprabhu manifesta il sentimento di Śrī Rādhā mentre danza di fronte al carro di Jagannātha ed estaticamente recita questo verso di un poema apparentemente mondano
yaḥ kaumāra-haraḥ sa eva hi varas tā eva caitra-kṣapās
te conmīlita-mālatī-surabhayaḥ prauḍhāḥ kadambānilāḥ
sā caivāsmi tathāpi tatra surata-vyāpāra-līlā-vidhau
revā-rodhasi vetasī-taru- tale cetaḥ samutkaṇṭhate
Śrī Caitanya-caritāmṛta (Madhya-līlā 13.121)
[Colui che ha rubato la Mia giovinezza è ora Mio marito. Queste sono le stesse notti di luna piena del mese di Caitra, quando ci siamo incontrati per la prima volta in giovinezza. La stessa brezza della foresta kadamba soffia lo stesso profumo dei fiori malati sbocciati. Nella nostra intima relazione, Io sono la stessa amante. Tuttavia, il Mio cuore desidera ardentemente il gioco carico d’amore del nostro primo incontro ai piedi dell’albero vetasi sulla riva del fiume Reva.]
• Śrīla Rūpa Gosvāmī compose mentalmente un verso simile che rivelò il sentimento e l’intenzione della recita poetica di Śrīman Mahāprabhu:
priyaḥ so ’yaṁ kṛṣṇaḥ sahacari kuru-kṣetra-militas
tathāhaṁ sā rādhā tad idam ubhayoḥ saṅgama-sukham
tathāpy antaḥ-khelan-madhura-muralī-pañcama-juṣe
mano me kālindī-pulina-vipināya spṛhayati
Śrī Caitanya-caritāmṛta (Madhya-līlā 1.76)
[Mio caro amico, in questa Kuruksetra c’è lo stesso Śrī Kṛṣṇa, che si era impegnato con Me a Vṛndāvana in divertimenti amorosi. Anche Io sono la stessa Rādhā, e la felicità dell’incontro è ancora la stessa. Ma il Mio cuore strugge per la foresta di Vṛndāvana, sulle rive della Yamuna, dove Śrī Kṛṣṇa si divertiva continuamente suonando la quinta nota sul Suo affascinante flauto murali.]
• Śrīla Rūpa Gosvāmī scrive poi questo verso su una foglia di palma che tiene sul tetto di paglia del suo bhajana-kutira
• L’estasi di Śrīman Mahāprabhu che trova e legge quel verso, e la Sua ammissione che Rūpa Gosvāmī era riuscito a comprendere il Suo cuore perché lo aveva benedetto prima a Prayaga
Vicino a ogni diorama, Śrīla Vana Gosvāmī Mahārāja pose una breve descrizione con un devoto che potesse spiegare ulteriormente il divertimento che vi era raffigurato. Śrīla Prabhupāda ne fu immensamente soddisfatto. Tutti quelli che parteciparono all’esibizione, furono enormemente grati per aver imparato il vero scopo di visitare Kuruksetra durante un’eclissi solare.
È molto difficile per un discepolo comprendere le intenzioni di śrī guru che, essendo un seguace sincero di srauta-vāṇī (gli insegnamenti dei Veda) che sono spesso trasmessi indirettamente, gusta paroksa-vada, il discorso indiretto. Solo i suoi discepoli antaranga sono capaci di comprendere il vero significato delle sue parole. Il termine antaranga, o ‘interno’, si riferisce a colui che ha dimostrato di possedere una fede così ferma che śrī gurudeva si fida di lui completamente e, senza esitazione, gli permette di entrare nei meandri più reconditi del suo cuore.
Poiché Śrīla Vana Gosvāmī Mahārāja era un intimo compagno antaranga di Śrīla Prabhupāda, comprese il vero significato delle misteriose istruzioni del suo gurudeva, e poté così servirlo in modo da soddisfare il desiderio del suo cuore.
IL SUO TALENTO NATURALE
Śrīla Vana Gosvāmī Mahārāja aveva un talento naturale, dato da Dio, per l’orazione pubblica, che incrementò ancora di più per la misericordia del venerabile Śrīla Prabhupāda. Poteva parlare senza sosta per ore e ore, in bengali, in hindi e in inglese. Śrīla Prabhupāda gli concesse il titolo ‘Vagmi-pravara’, che significa ‘il più grande degli oratori’. Per la sua maestria nel linguaggio e le sue lezioni profondamente devozionali, condusse molte persone da Śrīla Prabhupāda. Durante la sua hari-katha, i suoi occhi si muovevano continuamente come un grammofono. Parlava spesso per ore e ore senza che questo gli creasse mai problemi alla gola, o medici, o altro, fino alla fine della sua vita,
Portando con sé le benedizioni e gli ordini di Śrīla Prabhupāda, Śrīla Vana Gosvāmī Mahārāja predicò costantemente il divino messaggio di pura devozione di Śrī Śrī Guru-Gauranga in tutta l’India, dalla baia del Bengala fino all’oceano Indiano e all’Himalaya, con impavido entusiasmo e totale assenza di paura. Per l’infinita misericordia di Śrīla Prabhupāda, Śrīla Mahārāja aiutò a fondare rami della Gaudiya Maṭha in vari luoghi dell’India, inclusi Madras, Kabhura (dove Śrīman Mahāprabhu incontrò Raya Ramananda), Kasi, Naimisaranya e Kuruksetra, rendendo quindi un servizio inestimabile nel propagare gli insegnamenti di Śrī Caitanya-deva.
INVIO DI UN DEGNO PREDICATORE
Il messaggio di Śrī Caitanya Mahāprabhu riguarda il jaiva-dharma, l’innata propensione di tutti gli esseri viventi, senza riguardo della nazione in cui risiedono. Seguendo il desiderio di Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura, Śrīla Prabhupāda non voleva che la predica di questo messaggio si limitasse solo all’India. Così s’incontrò con Śrī Rabindranath Tagore, che aveva recentemente ricevuto un premio Nobel in occidente, e gli chiese, “Secondo te, in quale nazione occidentale dovrei mandare dei predicatori per diffondere il messaggio di Śrī Caitanya Mahāprabhu?”
“Nessuna” rispose il poeta. “Molte persone senza scrupoli che hanno già visitato questi posti per predicare il dharma vedico, hanno offuscato l’immagine dei sādhu. Come risultato, gli occidentali hanno perso la loro fede nei santi indiani.”
Śrīla Prabhupāda gli spiegò allora il messaggio di Śrīman Mahāprabhu e, in particolare, fece osservazioni taglienti a riguardo della setta popolare dei prakrta-sahajiya, sentimentalisti mondani che credono che Śrī Bhagavān sia ottenibile attraverso mezzi materiali. Dopo aver attentamente ascoltato tutto, Śrī Rabindranath Tagore chiese, “Cosa significa esattamente il termine prakrta-sahajiya? Non l’ho mai sentito prima, né l’ho visto in alcun dizionario.”
Śrīla Prabhupāda spiegò, “La parola sahajiya è una parola molto sacra. Si riferisce ai veri puri devoti di Śrī Kṛṣṇa i cui cuori sono pieni di un amore e un affetto incondizionato e spontaneo per Lui, e che non dipendono dalle affermazioni delle scritture che Lo glorificano come Bhagavān. Gli eternamente perfetti residenti di Vraja, come Śrī Nanda, Śrī Yasoda, Śrīmati Rādhārāṇī e gli altri, sono esempi brillanti di tali devoti sahajiya. Oggigiorno, molte anime condizionate squalificate, cercano di imitare i sentimenti di queste personalità trascendentali sovrapponendo in modo corrotto questi sentimenti sul loro carattere. Perciò ho usato questa parola, prakrta-sahajiya, per riferirmi a tali persone perché, la prostituzione delle parole, ovvero il travisamento grossolano del vero significato delle parole fatto per sostenere i propri interessi, è diventata ormai una pratica comune. In questi giorni, la maggior parte delle persone, è incapace di comprendere il vero significato delle parole e quindi la perversione della terminologia è spesso incontrollata.”
Śrī Rabindranath Tagore, attratto dalle parole di presentazione della filosofia Gaudiya Vaiṣṇava di Śrīla Prabhupāda, disse, “Solo se tu personalmente visiterai l’occidente, il successo nella predica sarà assicurato. Sicuramente tutti ti accoglieranno con grande onore.”
Śrīla Prabhupāda rispose, “Se scelgo di mandare qualcuno, sarà qualcuno qualificato tanto quanto me.”
Śrīla Prabhupāda era così orgoglioso dei risultati ottenuti dai suoi degni discepoli, che decise di far loro attraversare l’oceano. Così scelse di mandare Śrīla Vana Mahārāja e il mio Guru Mahārāja (allora Śrī Hayagriva Brahmacārī) perché, per lui, la loro condotta e la loro abilità nello spiegare il messaggio di Śrī Caitanya Mahāprabhu, così come presentato da Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura, rifletteva il suo. Comunque, a Guru Mahārāja fu impedito di andare in occidente, non solo perché c’era bisogno di lui in India per la sua esperienza nella predica e la sua abilità nel mantenere le maṭha di Śrīla Prabhupāda raccogliendo considerevoli donazioni, ma anche perché alcuni dei discepoli di Śrīla Prabhupāda sentivano che la sua bellezza, giovane e luminosa, lo avrebbe reso un bersaglio dell’affetto delle donne occidentali, che non avevano comprensione o apprezzamento per il celibato dei sādhu indiani. Perciò, Śrī Śrīmad Bhakti Pradipa Tirtha Gosvāmī Mahārāja fu mandato al suo posto.
RINUNCIA PERSINO ALLA RINUNCIA PER IL SERVIZIO DI ŚRĪMAN MAHĀPRABHU
Śrīla Prabhupāda chiese una volta a Śrī Kunjabihari Vidyabhusana Prabhu di comprare un paio di scarpe costose per Śrīla Vana Gosvāmī Mahārāja che, per il suo naturale sentimento di rinuncia, non aveva mai indossato scarpe nel suo soggiorno alla maṭha. Śrī Kunjabihari Prabhu portò quindi quelle scarpe, che costarono 32 rupie (una spesa considerevole per l’epoca), a Śrīla Vana Gosvāmī Mahārāja con l’istruzione di Śrīla Prabhupāda di andare davanti a lui indossando quelle scarpe. Quando Śrīla Vana Gosvāmī Mahārāja, seguendo l’istruzione, si presentò davanti a Śrīla Prabhupāda indossandole, Śrīla Prabhupāda dichiarò, “Oggi la tua rinuncia ha raggiunto la perfezione, perché hai rinunciato persino alla tua rinuncia per il servizio a Śrīman Mahāprabhu.”
PREDICA IN INGHILTERRA E IN GERMANIA
Durante la conversazione sopra menzionata tra Śrī Rabindranath Tagore e Śrīla Prabhupāda, Śrī Rabindranath Tagore suggerì, “Se hai intenzione di mandare i tuoi predicatori in terre straniere, sarebbe meglio per loro andare prima in Germania e non in Inghilterra. Questo perché i tedeschi sono interessati alla nostra filosofia vedica indiana, mentre gli inglesi hanno un complesso di superiorità verso di noi. Loro ci considerano sottoposti e ci percepiscono inferiori sotto tutti i punti di vista. Non ascolteranno i tuoi predicatori né apprezzeranno il loro messaggio.”
Quando Śrīla Prabhupāda menzionò questo a Śrīla Vana Gosvāmī Mahārāja, Śrīla Mahārāja gli disse, “Dobbiamo predicare prima dove è più difficile. È solo quando avremo successo lì che ci sposteremo nei luoghi dove il successo è inevitabile. Non desidero sprecare la ricchezza del servizio a Śrīman Mahāprabhu in un semplice giro turistico.”
Apprezzando il suo punto di vista, Śrīla Prabhupāda lo mandò prima in Inghilterra e poi in Germania. In Inghilterra, Śrīla Vana Gosvāmī Mahārāja predicò il messaggio di Śrīman Mahāprabhu nelle università di Oxford, Cambridge e Exeter, come anche in varie organizzazioni a Londra. A Oxford fu invitato a parlare solo per quindici minuti, ma in quel breve periodo, impressionò così tanto l’uditorio che fu invitato a Buckingham Palace per rivolgersi ai reali.
Per la grazia e con il permesso di Śrīla Prabhupāda, Śrīla Vana Gosvāmī Mahārāja fondò la London Gaudiya Mission Society, e il segretario di Stato dell’India, Lord Zetland, presenziò alla cerimonia inaugurale come presidente. Un numero di membri influenti dell’alta società di Londra, profondamente interessati alla nozione di vera religione, iniziò a corrispondere con Śrīla Prabhupāda rivolgendogli varie domande. I principali argomenti di discussione della London Gaudiya Mission Society, ricevevano la risposta di Śrīla Prabhupāda che giungeva settimanalmente a Londra per posta aerea.
Quando Śrīla Vana Mahārāja volle predicare in Germania, gli fu consigliato di non parlare in inglese a causa di tensioni politiche tra i due paesi. Gli fu consigliato di parlare nella sua lingua natia con l’ausilio di un traduttore, oppure direttamente in tedesco. Così Śrīla Mahārāja optò per imparare il tedesco, che imparò in soli sei mesi, dopo di che compose due libri in tedesco. Così come a Londra, la sua predica in Germania riscosse grande successo nelle università di Konigsberg, Lipsia, Dresda, Berlino e Monaco, e fu invitato a parlare anche in città di altre nazioni, incluse Praga, Vienna e Parigi, dove ricevette particolare considerazione da Sua Maestà, l’ex Kaiser di Germania.
Quando Śrīla Vana Gosvāmī Mahārāja tornò in India nel dicembre 1936, fu onorato e celebrato da molti intellettuali indiani del tempo. Lui portò con sé due devoti tedeschi che erano ansiosi di rifugiarsi ai piedi di loto di Śrīla Prabhupāda. Uno di loro divenne poi conosciuto come Śrīpāda Sadananda Svami. Così, fu per gli sforzi di predica di Śrīla Vana Gosvāmī Mahārāja che Śrīla Prabhupāda iniziò gli occidentali al Gaudiya Vaiṣṇava dharma.
PREDICA NELLE UNIVERSITÀ
Śrīla Vana Gosvāmī Mahārāja fu il primo dei discepoli di Śrīla Prabhupāda, e probabilmente la prima persona nella linea di Śrī Caitanya Mahāprabhu, a predicare nelle università. Lui pensava che se le giovani persone avessero accettato il messaggio di Śrī Caitanya Mahāprabhu, allora anche gli altri lo avrebbero automaticamente accettato. Questa tecnica fu adottata più tardi da molti ācārya Vaiṣṇava.
Fu invitato diverse volte in varie università occidentali per esporre la specialità del śrī bhagavata-dharma, la religione dell’adorazione del Signore Supremo, come descritto nel canone Vedico. L’aspetto principale della sua predica fu che lui stabilì una particolarità impareggiabile della filosofia Vedica dell’India, ovvero ciò che fu predicato e praticato da Śrīman Mahāprabhu.
Śrīla Vana Gosvāmī Mahārāja viaggiò in America due volte. La prima nel 1939, dove predicò estensivamente per tutta la costa orientale, dando lezioni sul messaggio di Gaura nelle città di New York, Boston, Stockbridge, Washington D.C. e Philadelphia, finendo poi a Chicago nel Midwest. Quindi andò in Giappone per ritornare in India passando per Hong Kong. Poi, nel 1960, andò nella Germania dell’Ovest, in Austria, in Belgio, in Olanda, in Danimarca, in Svezia e in vari altri luoghi. Infine, tra il 1974 e il 1975, visitò nuovamente l’America per propagare le glorie della filosofia di Śrīman Mahāprabhu.
La sua traduzione del Śrī Bhakti-rasamrta-sindhu fu accettata come tesi dalle università in America e in Svezia, dove gli fu concesso, rispettivamente, il dottorato onorifico in letteratura e in teologia.
Per addestrare la gioventù di Vraja sulla filosofia Gaudiya Vaiṣṇava, specialmente sull’acintya-bhedabheda-tattva di Śrī Caitanya-deva, l’inconcepibile principio della simultanea unità e differenza tra il Signore Supremo e tutto ciò che esiste, fece di tutto per fondare l’Istituto della Filosofia Orientale a Śrīdhama Vṛndāvana, come pure una scuola elementare sulle rive del Śrī Pavana-sarovara a Śrī Nandagrama. Originalmente aveva dato all’Istituto della Filosofia Orientale il nome di ‘Università Teologica Vaiṣṇava’, ma poi, per varie ragioni, fu costretto a cambiarlo.
IL SUO PROLIFICO CONTRIBUTO LETTERARIO
Dopo la scomparsa di Śrīla Prabhupāda, Śrīla Vana Gosvāmī Mahārāja visse piuttosto indipendentemente focalizzandosi sulla scrittura di diversi libri in inglese, bengali e hindi, che includevano Vaikuntha-pathe (Sulla via per il reame spirituale), Il mio primo anno in Inghilterra, Viraha-vedana (Il dolore della separazione), Geeta come un Chaitanyaite lo legge, Shree Chaitanya, La ricerca, Le mie lezioni in Inghilterra, e la sua traduzione del Śrī Bhakti-rasamrta-sindhu. Pubblicò anche la rivista inglese trimestrale Filosofia Indiana e Cultura.
Per buona parte del 1938, visse ad Ayodhya, studiando i Veda sotto la guida di un erudito dello Yajur-veda. In quel periodo scrisse un libro in bengali intitolato Vedera-paricaya (Un’introduzione ai Veda).
I FIGLI DI SARASVATĪ
Una volta andai con un gruppo di devoti alla maṭha di Vṛndāvana di Śrīla Vana Gosvāmī Mahārāja per avere il suo darśana ma, al nostro arrivo, ci dissero che non stava bene. Proprio quando stavamo per ripartire, dopo aver offerto i nostri rispetti fuori dalla sua porta, Śrīla Mahārāja mi chiamò per entrare. Era un po' dispiaciuto che stavo per andarmene senza prima averlo visto. Gli dissi, “Non volevo infastidirti, poiché non stai bene. Ho sentito che il tuo medico ti ha consigliato di parlare il meno possibile.”
Śrīla Mahārāja rispose, “Devo solo stare sdraiato a letto e contare le travi sul soffitto? Non devo parlare con i Vaiṣṇava? Noi siamo sarasvatī-putra, i figli di Śrīla Bhaktisiddhānta Sarasvatī Ṭhākura. Finché parliamo dell’hari-katha, siamo in salute. E’ quando siamo defraudati di quell’opportunità, che siamo veramente malati. Quindi mi vuoi in salute o malato?
“Inoltre i medici di questo mondo potrebbero darci molte istruzioni per il nostro benessere fisico, ma noi desideriamo seguire le istruzioni di śrī guru, il dottore che si preoccupa del nostro benessere spirituale, che ci dice, ‘Nessun problema può arrivare a chi si nutre appropriatamente di quel ‘cibo’ che rinvigorisce l’anima. Ma chi evita, o assume quantità inadeguate di tale ‘cibo’, preoccupandosi solo di nutrire il corpo grossolano e sottile, sta invitando la debolezza nel vero senso. Sfortunato è il giorno che non riceviamo la possibilità di ascoltare o parlare dell’hari-katha, che è il nutrimento dell’anima. Nityam bhagavata-sevaya, il servizio quotidiano allo Śrīmad-Bhāgavatam, è uno dei rami primari della bhakti.’ ”
IL SUO AMORE E RISPETTO PER GURU MAHĀRĀJA
Śrīla Vana Gosvāmī Mahārāja fu il presidente dell’assemblea commemorativa tenuta dopo la scomparsa di Guru Mahārāja. Pianse durante tutto il suo intervento; pianse così tanto che le sue parole furono di fatto incomprensibili. Comunque, tra le lacrime, riuscì a dire, “Sebbene Śrīpāda Mādhava Mahārāja fosse più giovane rispetto a molti discepoli di Śrīla Prabhupāda, fu lui che seguì pienamente l’esempio di Śrīla Prabhupāda, sia nella predica che nella condotta. Il resto di noi ha fatto piccoli aggiustamenti e cambiamenti lungo la via, ma Śrīpāda Mādhava Mahārāja non ha mai mostrato una tale tendenza al cambiamento neanche per un momento, né nella sua condotta personale, né nella predica.”
Quando Guru Mahārāja scomparve dal mondo, Śrīla Vana Gosvāmī Mahārāja mi dette molte istruzioni su come compiere la cerimonia del samadhi. Lui mi spiegò che la misura del samadhi doveva essere uno e un quarto la misura del corpo del destinatario del samadhi; che prima di coprirlo con terra e sale, il corpo deve essere coperto, inclusi la testa e il volto, con un nuovo vestito color zafferano affinché la terra non tocchi direttamente il corpo; e che la posizione del samadhi dovrebbe essere ad un’adeguata distanza dalla strada, affinché non ci sia bisogno di spostarlo se per caso la municipalità provi ad acquisire parte della proprietà della maṭha per allargarla.
FERMA FEDE NELLA GUIDA DI ŚRĪLA PRABHUPĀDA IN MEZZO AL DISAGIO
Nel 1978, in occasione del primo vyasa-puja di Śrīla Prabhupāda celebrato nel luogo della sua apparizione a Puri, mi fu data la responsabilità di organizzare le sistemazioni per tutti i devoti invitati. Per Śrīla Vana Gosvāmī Mahārāja organizzai due posti, affinché potesse avere un’alternativa. Una era una stanza alquanto scarna nella nostra Śrī Caitanya Gaudiya Maṭha, che al tempo consisteva in un vecchio edificio che era stato acquistato con l’acquisto della terra, mentre l’altra era una stanza decente con servizi adeguati nella maṭha di Śrī Śrīmad Bhakti Kumuda Santa Gosvāmī Mahārāja. Naturalmente, noncurante di qualsiasi comfort materiale, Śrīla Vana Gosvāmī Mahārāja preferì stare nel luogo di nascita di Śrīla Prabhupāda. “Chi sa quanto resterò in questo mondo materiale?” mi disse. “Potrei non ricevere più l’opportunità di tornare in questo posto. È meglio stare dove il mio maestro spirituale è apparso e a compiuto i suoi passatempi d’infanzia. Starò qui, nel posto decorato con i piedi di loto di Śrīla Prabhupāda.”
Sentendo della sua decisione di stare nella nostra maṭha, costruii velocemente una latrina privata per lui in solo una notte, usando foglie di cocco e una tela pesante impermeabile come tetto. Sebbene le facilitazioni nella nostra maṭha fossero alquanto misere, Śrīla Mahārāja tollerò con gioia ogni cosa, dimostrando così la profondità della sua guru-nistha.
Fu Śrīla Vana Gosvāmī Mahārāja che compì l’arati e tutti gli altri aspetti delle celebrazioni del vyasa-puja. Durante l’hari-katha della sera, lui disse, “Sarebbe un motivo di grande gioia se, da oggi in poi, i seguaci di Śrīla Bhaktisiddhānta Sarasvatī Ṭhākura Gosvāmī Prabhupāda continuassero a riunirsi per celebrare il suo vyasa-puja qui e il suo tirobhāva-mahotsava nel suo samadhi-mandhira a Mayapura.”
Il desiderio di Śrīla Mahārāja è stato ora soddisfatto; i festival annuali di celebrazione dei giorni di apparizione e scomparsa di Śrīla Prabhupāda, sono tenuti, rispettivamente, in queste località di Śrī Puri-dhama e Śrīdhama Mayapura.
AMORE E DEDIZIONE PER LE SUE DIVINITÀ
Prima di lasciare questo mondo, Śrīla Vana Gosvāmī Mahārāja costruì il suo proprio samadhi, in modo da non disturbare nessuno dei suoi confratelli o discepoli o suscitare alcun tipo di servizio in loro. Inoltre, aveva un forte desiderio di rimanere vicino alle divinità che aveva introdotto. Perciò, per paura che i suoi discepoli o i suoi confratelli potessero scegliere di metterlo in qualche altro luogo, organizzò tutto da solo, esibendo così l’estensione della sua dedizione e l’amore per le sue divinità.
Jay! Śrī Śrīmad Bhakti Hṛdaya Vana Gosvāmī Mahārāja ki-jay!!
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Tradotto dal team di Bhaktiyoga.it