IN OCCASIONE DELLA DIVINA SCOMPARSA DI ŚRĪLA BHAKTI SARANGA GOSVĀMĪ MAHĀRĀJA

DI ŚRĪ ŚRĪMAD BHAKTI VIJÑĀNA BHĀRATĪ GOSVĀMĪ MAHĀRĀJA

Oggi, 13 maggio 2025, ricorre il giorno della divina scomparsa di Śrī Śrīmad Bhakti Saranga Gosvāmī Mahārāja, un caro discepolo di Śrīla Bhaktisiddhānta Sarasvatī Ṭhākura Prabhupāda. Di seguito, in onore a questo tithi, pubblichiamo un estratto delle sue glorie da 'I Miei Amati Maestri' di Śrī Śrīmad Bhakti Vijñāna Bhāratī Gosvāmī Mahārāja.

CONTINUARE AD AVERE FEDE ANCHE NELLE SITUAZIONI SCORAGGIANTI

Dopo la scomparsa di Śrīla Prabhupāda, la missione Sārasvata Gauḍīya dovette affrontare una serie di disordini. Durante quel periodo, una certa distinta personalità fece il seguente commento su un particolare discepolo di Śrīla Prabhupāda: “Non mi fido di lui quando dice hā (sì), né mi fido di suo fratello quando dice sarcasticamente hū (sì). Le bocche dei padri di coloro che hanno fede nei loro hā e hū saranno piene degli escrementi di questi due fratelli [in altre parole, l’associazione dei due fratelli è così nociva che affligge non solo la persona che si associa con loro, ma anche il padre di quella persona. Proprio come la buona associazione libera i propri antenati, di contro la cattiva associazione li affligge]. Ci stanno ingannando. Dovremmo dare loro una lezione."

Śrīla Gosvāmī Mahārāja rispose non ferocemente, ma pacificamente, secondo la sua natura tranquilla. Disse: “Bhagavān è onnisciente, e guida e protegge sempre i Suoi devoti. Se pur essendo imbrogliati dai Vaiṣṇava manteniamo comunque fede in essi, anche a costo di rimetterci, quella fede sarà la genesi della nostra felicità futura."

L’ACQUISIZIONE DI TERRA A MĀYĀPURA

Sin dall'inizio, Śrīla Gosvāmī Mahārāja era completamente disinteressato all'acquisizione di terra e alla costruzione di una maṭha a Māyāpura. Diceva ripetutamente: "A Śrīdhāma Māyāpura ci sono già la Śrī Caitanya Maṭha di Śrīla Prabhupāda e la Śrī Caitanya Gauḍīya Maṭha di Śrī Mādhava Mahārāja. A che serve che mi sforzi di costruire un altro posto? Voglio, tuttavia, che i miei confratelli accumulino quanta più terra possibile, perché altrimenti le persone indesiderabili creeranno qualcosa lì in futuro e cercheranno di offuscare la santità del dhāma.”

Diceva anche: “Darò ai miei confratelli tutti i soldi di cui hanno bisogno per acquistare terreni e svilupparci qualcosa. Ma devono accettare la responsabilità di mantenere adeguatamente le loro proprietà."

Śrīla Gosvāmī Mahārāja possedeva un'incredibile lungimiranza; oggi molte fazioni indesiderate si sono stabilite a Śrīdhāma Māyāpura e si impegnano in molte attività contrarie alla bhakti.

Śrī Śrīmad Bhakti Rakṣaka Śrīdhara Gosvāmī Mahārāja insistette che Śrīla Gosvāmī Mahārāja stabilisse una maṭha a Śrīdhāma Māyāpura, e così Śrīla Gosvāmī Mahārāja, cedendo alla richiesta del suo confratello, acquistò un lotto di terra. Il giorno in cui la fondazione doveva essere consacrata con la cerimonia di buon augurio di posa della prima pietra, all'ombra di un albero di acacia, non fu Śrīla Bhakti Sāraṅga Gosvāmī Mahārāja a condurre la cerimonia, ma lo fece Śrīla Śrīdhara Gosvāmī Mahārāja.

La nostra Śrī Caitanya Gauḍīya Maṭha fornì le mṛdaṅga, i karatāla e gli asana per quella cerimonia. Mi considero estremamente fortunato e benedetto per aver assistito e ascoltato i sinceri kīrtana cantati da coloro che si erano rifugiati in Śrīla Prabhupāda, le loro interazioni esemplari e gentili, e la profonda hari-kathā di cui parlarono quel giorno. In seguito, come prasāda, i devoti distribuirono solo una caramella di zucchero leggera e vuota chiamata batāsā, ma nessuno rimase insoddisfatto; tutti furono completamente appagati.

Il finale semplice di quel grande festival mi fece venire a mente un verso che avevo imparato da bambino:

ajā-yuddhe ṛṣi-śrāddhe
prabhāte meghā’mburā
dāmpatye kalahe caiva
babhārambhe laghu-kriyā

[Il combattimento tra cervi, il servizio reso dai santi, il suono del tuono al mattino e i battibecchi tra moglie e marito sono forti all'inizio e silenziosi alla fine, compiuti alla fine dal più piccolo dei gesti.]

Sebbene avessi sempre pensato che questo verso non fosse applicabile ai tempi moderni, mi sono reso conto che era certamente rilevante per la festa di Śrīla Gosvāmī Mahārāja quel giorno.

UN ESEMPIO DELLA SUA UMILTÀ

Mentre la maṭha di Śrīla Gosvāmī Mahārāja di Śrīdhāma Māyāpura era in costruzione, lui alloggiava nel bhajana-kuṭīra di Guru Mahārāja nella nostra Śrī Caitanya Gauḍīya Maṭha. Era molto puntuale; ogni giorno andava e veniva alla stessa ora. Un giorno, per qualche motivo, arrivò alla maṭha cinque minuti prima del solito. Prima di entrare nel bhajana-kuṭīra di Guru Mahārāja, ci chiese con serietà: “Prabhu, oggi sono arrivato con cinque minuti di anticipo. Posso entrare nella maṭha o dovrei espiare la mia mancanza di puntualità aspettando fuori?”

ACCETTA SOLO QUEL SERVIZIO CHE PUOI GESTIRE CORRETTAMENTE

Quando Śrīla Gosvāmī Mahārāja ospitava festival nella sua maṭha, invitava solo uno o due devoti da ogni maṭha. Spiegava, “Con la sua condotta, Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura ci ha insegnato, che come prevede l'etichetta, dobbiamo invitare solo quanti Vaiṣṇava siamo in grado di servire contemporaneamente senza finire in un atteggiamento irrispettoso. Se invitiamo troppi devoti, corriamo il rischio di commettere offese a causa della nostra incapacità di servire attivamente ognuno di loro in modo appropriato.”

IL SUO PROFONDO RISPETTO PER IL DHĀMA

Quando Śrīla Gosvāmī Mahārāja camminava dalla Śrī Caitanya Gauḍīya Maṭha alla sua maṭha, il suo servitore Śrī Gaura dāsa Prabhu e io lo sostenevamo da entrambi i lati. Un giorno, mentre stavamo partendo dalla Śrī Caitanya Gauḍīya Maṭha, vedemmo Nīlu, la guardia della sala generatori dello Śrī Yogapīṭha, alla guida di una nuova bicicletta rikśāw, un veicolo che era stato introdotto solo di recente a Śrīdhāma Māyāpura. Vedendo questo, Śrī Gaura dāsa Prabhu chiese a Śrīla Gosvāmī Mahārāja, "Mahārāja-jī, vorresti andare in Rikśaw?"

Śrīla Gosvāmī Mahārāja rispose gravemente: “Io, su un rikśaw nel santo dhāma? Mai. Questo non accadrà mai. So bene che tutti voi viaggerete in auto in futuro, ma non otterrete il permesso di farlo da me.” È un dato di fatto che in tutta la sua vita, non si è mai seduto su un rikśaw o su una macchina nel dhāma. Quando si recava al dhāma in auto o in rikśaw, si fermava ai confini del dhāma e da lì iniziava a camminare.

Śrī Gaura dāsa Prabhu disse: "Mahārāja, temiamo che tu possa cadere e ferirti se cammini sempre."

Śrīla Gosvāmī Mahārāja scherzò, "Ah, questo è un tuo problema, non mio."

Più tardi, quando raggiunse la sua maṭha, chiamò ad alta voce un altro dei suoi cari servitori, Śrī Vana-bihārī Bābā, “O Vana Bābā! Questo Gaura mi ha quasi ucciso oggi. Mi ha fatto camminare per tutta la via fino a qui. Sono così sfinito."

Le sue relazioni con i suoi discepoli erano sempre dolci e divertenti.

TUTTO È GIUSTIFICATO NEL SERVIZIO

Una volta Śrīla Gosvāmī Mahārāja e il suo servitore Śrī Gaura dāsa Prabhu vennero alla nostra Śrī Caitanya Gauḍīya Maṭha di Māyāpura per visitare la gośālā, che in quei giorni ero io a gestire. Śrīla Mahārāja vide lì due vitelli sani e felici e mi chiese: "Quanti anni hanno questi vitelli?"

"Mahārāja-jī, hanno circa un anno", risposi.

Senza esitare, offrì questo consiglio: "Se li trasformi in buoi [tori castrati addestrati come animali da servizio], sarai in grado di ottenere una grande quantità di lavoro da loro."

Quando Śrī Gaura dāsa Prabhu sentì questo, disse: “Mahārāja! Avresti osato anche solo suggerire una cosa del genere, figuriamoci farlo, se avessi vissuto con la tua famiglia? "

"No", rispose Śrīla Gosvāmī Mahārāja. “Sarei stato considerato un fuori casta e rimosso dalla nostra società. Ma non sono più un brāhmaṇa; sono un mleccha trascendentale, una sorta di fuori casta divino. Se un'attività che si addice a un mleccha viene eseguita con l'intenzione di servire śrī guru, Vaiṣṇava e Bhagavān, è considerata spirituale, non mondana. Tutto è giustificato nel servizio."

IL RICORDO DI ŚRI KṚṢṆA E DEI SUOI ASSOCIATI IN TUTTE LE SITUAZIONI

Una volta, Śrīla Gosvāmī Mahārāja mi chiese: "Come ti chiami?"

"Narottama dāsa Brahmacārī", risposi.

Quando lo udì, gli venne in mente Śrīla Narottama dāsa Ṭhākura e disse: "Il tuo nome è Narottama? Allora sei il mio maestro, il mio Prabhu."

Nella Śrī Caitanya-caritāmṛta (Ādi-līlā 4.85), Śrīla Kavirāja Gosvāmī ha scritto: "Ĵahā ĵahā netra paḓe tāhā kṛṣṇa sphure", che quando applicato a questa situazione significa “Ovunque una personalità perfetta getti il suo sguardo, Kṛṣṇa si manifesta a lui.” La parola kṛṣṇa in questo verso si riferisce a Śrī Kṛṣṇa accompagnato dai Suoi associati. Pertanto, quando Śrīla Gosvāmī Mahārāja sentì che il mio nome era Narottama, si immerse immediatamente nel ricordo dell'intimo associato di Śrī Kṛṣṇa, Śrīla Narottama dāsa Ṭhākura.

Questa è la specialità dei Vaiṣṇava. Le persone comuni non possono mai immaginare, neanche in sogno, la coscienza trascendentale in cui i Vaiṣṇava sono situati.

ONORARE TUTTI I TIPI DI PRASĀDA CON PARI REVERENZA

Quando Śrīla Sāraṅga Gosvāmī Mahārāja si sedeva per onorare prasāda, lo faceva solo dopo aver prima mescolato insieme tutte le preparazioni nel suo piatto - tutto, dal karelā (amaro) al riso dolce. La prima volta che glielo vidi fare, ero ancora nuovo nella maṭha e quindi non avevo comprensione del vaiṣṇava-siddhānta. Gli dissi: "Mahārāja, non sarai in grado di assaporare il gusto originale delle singole preparazioni se le mischi tutte insieme."

Śrīla Gosvāmī Mahārāja rispose: “Perché dovrei indulgere nei desideri di questa mia lingua malvagia e insignificante, che misura solo due pollici e mezzo? Non reciti questo verso prima di accettare prasāda?

mahā-prasāde govinde
nāma-brahmaṇi vaiṣṇave
svalpa-puṇyavatāṁ rājan
viśvāso naiva jāyate

Skanda Purāṇa (Utkala-khaṇḍa)

[Coloro che hanno pochissime attività pie a loro credito non potranno mai sviluppare fede nel mahā-prasāda, in Śrī Govinda, nel santo nome del Signore o nei Vaiṣṇava.]

“E cosa ha scritto Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura sul mahā-prasāda?

śarīra avidyā-jāla, jaḓendriya tāhe kāla,
jīve phele viṣaya-sāgare
tā’ra madhye jihvā ati, lobhamaya sudurmati,
tā’ke ĵetā kaṭhina saṁsāre

[O fratelli! Il corpo materiale è una rete di ignoranza e i suoi sensi inerti sono la causa della sua rovina, poiché gettano l'anima nell'oceano del godimento materiale. Tra i sensi, la lingua è la più avida e la più malvagia; è molto difficile conquistarla in questo mondo.]

kṛṣṇa baḓô dayāmaya, kôribāre jihvā jaya,
sva-prasād-anna dilā bhāi
sei annāmṛta pāo, rādhā-kṛṣṇa-guṇa gāo,
preme ḍākô caitanya-nitāi

[O fratelli, Kṛṣṇa è così misericordioso che ci ha dato i resti del Suo cibo per aiutarci a conquistare la lingua. Onorate questi cibi nettarei, cantando le glorie di Rādhā e Kṛṣṇa e, con prema, gridate: “Caitanya! Nitai!”]

"In altre parole", spiegò, "śrī kṛṣṇa-prasāda è proprio come il nettare. Discriminare tra le preparazioni è improprio. Non dovremmo pensare "Voglio meno karelā e più riso dolce" o "Non voglio questo, per favore servimi più di quello." Poi citò Śrī Caitanya Mahāprabhu, che disse:

dvaite bhadrābhadra-jñāna, saba manodharma
ei bhālô, ei manda—ei saba bhrama

Śrī Caitanya-caritāmṛta (Antya-līlā 4.176)

[In questo mondo di dualità, le concezioni di "propizio" e "infausto" sono tutte funzioni della mente. È ingannevole pensare "Questo è buono e questo non lo è."]

Śrīla Gosvāmī Mahārāja concluse il suo punto dicendo: "È quindi meglio per noi onorare tutto quello che si trova nel nostro piatto con uguale riverenza, considerandolo tutto prasāda."

Se qualcuno gli avesse chiesto com’era il prasāda, gli avrebbe sempre risposto: “Era molto buono. L'hanno preparato molto bene.” Ma se avesse sentito un devoto lamentarsi che un piatto non era stato preparato correttamente, gli avrebbe detto: “Vai a chiamare subito il cuoco. Deve essere punito per essere stato disattento nel suo servizio a Bhagavān. Dovrebbe essere sospeso dal suo servizio per due o tre giorni e istruito a espiare il suo misfatto piangendo e cantando costantemente l’harināma. Portalo qui subito, in modo che io possa rimproverarlo."

Le sue parole non erano solo parole; stabilì un precedente punendo effettivamente coloro che erano disattenti nel loro servizio.

VALUTARE IL VAIṢṆAVA-SEVĀ SUL BHAGAVAD-SEVĀ

Śrīla Gosvāmī Mahārāja diceva spesso: “Non sono venuto alla maṭha per servire Bhagavān; sono venuto per servire i Vaiṣṇava. In questo mondo, riceviamo molte opportunità di servire Bhagavān, ma l'opportunità di servire i Vaiṣṇava è estremamente rara. È molto più utile spiritualmente servire i Vaiṣṇava che Bhagavān, poiché così facendo, si impara come servire correttamente Bhagavān e si sviluppa gradualmente un gusto vero e duraturo per tale servizio. Impegnarsi al servizio diretto di Bhagavān senza prima servire i Vaiṣṇava non garantisce il proprio beneficio spirituale."

VEDERE TUTTI I VAIṢṆAVA COME PROPRI MAESTRI

Quando Śrīla Gosvāmī Mahārāja manifestò il passatempo della malattia, gli comprai un lavabo portatile fatto di canna, un oggetto che era disponibile a Navadvīpa e Kṛṣṇanagara a quei tempi. Quando Śrīla Gosvāmī Mahārāja lo vide, mi disse: “Non lo userò mai. Un Vaiṣṇava dovrebbe pulirlo ogni volta che lo uso. Non posso sopportare di pensarci. Durante la mia vita, non ho mai considerato alcun Vaiṣṇava come il mio servitore. Ho sempre considerato tutti, principianti e anziani, degni del mio servizio."

Non importa cosa gli dissi, non riuscii a convincerlo a usarlo. Alla fine, ne ho costruito uno in mattoni con le mie mani, che ha accettato felicemente.

SPIEGARE I BISOGNI PER LE NUOVE MAṬHA E DIVINITÀ

Una volta qualcuno chiese a Śrīla Gosvāmī Mahārāja durante uno dei suoi tour di predica: “Qual è il bisogno di costruire nuovi templi e maṭha in India, quando ce ne sono già così tanti? E perché installare nuove divinità quando al momento ci sono così tante divinità che vengono trascurate?”

Śrīla Gosvāmī Mahārāja rispose: "La causa principale dei problemi dell'India è la sovrappopolazione. Ciò è evidente dal fatto che il governo ha creato varie iniziative per tenere sotto controllo la popolazione. Coloro che hanno meno figli, ad esempio, ricevono ampia assistenza dal governo. Se la sovrappopolazione è una crisi nazionale, perché le coppie senza figli fanno sforzi per avere figli propri? Non sarebbero contenti di adottare un orfano? No, non lo farebbero. Il grado di affetto che si può avere per il figlio di un'altra persona non può mai eguagliare l'affetto che si avrebbe per il proprio. Allo stesso modo, l'attaccamento che si può avere ad un tempio, maṭha o divinità stabilite da altri viene di gran lunga superato dall'attaccamento che si ha al proprio."

I PASSATEMPI DEI VAIṢṆAVA SI ESTENDONO OLTRE L'ESTERNO

Una volta, Śrīla Gosvāmī Mahārāja si ammalò a Śrīdhāma Māyāpura e dovette essere portato a Calcutta per ricevere assistenza medica. Accompagnai lui e i devoti che erano impegnati al suo servizio personale durante una parte del loro viaggio. Lo abbiamo prima portato attraverso il Gaṅgā in barca fino a Svarūpa Gañja, e poi siamo saliti a bordo di un autobus per Kṛṣṇanagara, dove organizzai affinché prendessero un treno per Calcutta. Spiegai anche ai suoi sevaka come raggiungere il Dr. N.R. Sena Gupta, un rispettabile dottore di Calcutta.

Dopo la guarigione, Śrīla Gosvāmī Mahārāja tornò a Śrīdhāma Māyāpura e mi disse: “Ero pienamente cosciente per tutto il tempo che mi hai portato dal ghāṭa a Svarūpa Gañja, e poi a Krisnanagara. Ma ho preferito rimanere in silenzio, pensando che avrei dovuto lasciare che i Vaiṣṇava facessero quello che ritenevano appropriato.”

Mi stupì sentire Śrīla Gosvāmī Mahārāja raccontare gli eventi della giornata in modo così dettagliato. Mi vennero in mente le parole di Śrīla Vṛndāvana dāsa Ṭhākura nel Śrī Caitanya-bhāgavata (Madhya-khaṇḍa 9.240):

ĵatô dekhô vaiṣṇavera vyavahāra-duḥkha
niścaya hi jānihô sei parānanda-sukha

[Sappi bene che qualunque sofferenza possa apparire in un Vaiṣṇava è in realtà felicità spirituale.]

Ero stupito: sebbene esternamente apparisse gravemente indisposto, interiormente era pienamente consapevole. Forse è in riferimento a tali casi che nelle Scritture si afferma “vaiṣṇava cinite nāre devera śakati: persino i semidei sono incapaci di comprendere le abitudini e le attività divine dei Vaiṣṇava."

I SUOI SBALORDITIVI INSEGNAMENTI DI VITA

Abbiamo ricevuto i seguenti insegnamenti dalla vita esemplare di Śrīla Gosvāmī Mahārāja:

1. I devoti non devono preoccuparsi di ricevere opposizione, né delle circostanze avverse. Bhagavān è come un genitore affettuoso per i Suoi devoti; Li protegge sempre.

2. Il processo del bhajana non può svilupparsi se corrotto da una propensione alla gratificazione dei sensi. Una persona attaccata a gratificare i suoi sensi non raggiunge mai il vero benessere. È solo quando rimarremo estremamente soddisfatti di qualunque prasāda Bhagavān disponga misericordiosamente per noi che raggiungeremo la perfezione nel nostro sādhana.

3. Il servizio pienamente attento e dedicato a Śrī Hari, guru e Vaiṣṇava è la vera espressione dell'amore profondamente radicato per loro.

LA SCOMPARSA DI PŪJYAPĀDA GOSVĀMĪ MAHĀRĀJA

Composto sotto la direzione di Śrī Śrīmad Bhakti Pramoda Purī Gosvāmī Mahārāja

IL PRINCIPALE PILASTRO DELLA MISSIONE DI PREDICA DI ŚRĪLA PRABHUPĀDA

Tridaṇḍi-svāmī Śrīmad Bhakti Sāraṅga Gosvāmī Mahārāja, è stato uno dei pilastri principali della missione di predica di Śrī Śrīmad Bhakti Siddhānta Sarasvatī Gosvāmī Prabhupāda, che mirava a diffondere il messaggio di Śrī Caitanya Mahāprabhu in tutto il mondo. Quindi lui ha soddisfatto il desiderio più caro del suo amato śrī gurupāda-padma.

UN MODELLO DI UMILTÀ E UN IMPAVIDO GURU-SEVAKA

Pūjyapāda Gosvāṃī Mahārāja era un membro di spicco della Śrī Viśva Vaiṣṇava Rāja Sabhā [un’organizzazione mondiale informale fondata da Śrīla Jīva Gosvāmī. Le parole viṣva-vaiṣṇava-rāja si riferiscono a Śrī Caitanya Mahāprabhu, e sabhā si riferisce a quei devoti che seguono i Suoi insegnamenti]. Era anche il presidente del comitato editoriale del settimanale Gauḍīya e un umile modello di guru-sevā e il più grande oratore. Ora ha raggiunto l'eterno rifugio dei delicati piedi di loto del suo śrī guru, che ha diffuso in tutto il mondo le glorie della sacra dimora, del nome e del desiderio più caro di Śrī Gaura. Attraverso la sua condotta divina, pūjyapāda Mahārāja ha dimostrato un impavido esempio di servizio a śrī guru fino all'ultimo momento della sua presenza fisica. Se potessimo ottenere la fortuna di seguirlo, anche solo in misura minima, allora le nostre vite saranno benedette oltre ogni fortuna.

IL SUO CARATTERE ESEMPLARE, GENUINO E SENZA PRETESE

Pūjyapāda Gosvāmī Mahārāja è stato il principale assistente di śrī gaurakaruṇā-śakti - Śrīla Prabhupāda, che era la potenza di compassione di Śrī Gaura - nel soddisfare l'ambizione più cara di Śrī Gaura. Per desiderio di Gaura-Sundara, quel grande servitore di śrī guru, che possedeva il carattere più esemplare, genuino e senza pretese, è apparso nel mondo con grande nobiltà. Oggi ha concluso il suo magnifico voto di servizio e ha detto addio al regno mondano.

kṛpā kôri’kṛṣṇa more diyāchilô sāṅga
svatantra kṛṣṇera icchā, hôilô saṅga-bhaṅga

[Misericordiosamente, Kṛṣṇa mi ha dato la sua associazione. Ma ora, per la Sua volontà indipendente, i nostri scambi sono terminati.]

Estratti da articoli pubblicati nel

Śrī Caitanya-Vāṇī (Anno 4, Volume 4)

Jay! Śrī Śrīmad Bhakti Saranga Gosvāmī Mahārāja Ki-jay!!

***

Tradotto dal team di Bhaktiyoga.it