Ispirato da Srila Shyam Das Baba
IN OCCASIONE DELLA DIVINA SCOMPARSA DI ŚRĪLA KṚṢṆADĀSA BĀBĀJĪ MAHĀRĀJA
DI ŚRĪ ŚRĪMAD BHAKTI VIJÑĀNA BHĀRATĪ GOSVĀMĪ MAHARAJA
Oggi, 18 aprile 2025, ricorre il giorno della divina scomparsa di Śrī Śrīmad Kṛṣṇadāsa Bābājī Mahārāja, un caro discepolo di Śrīla Bhaktisiddhānta Sarasvatī Ṭhākura Prabhupāda. Di seguito, in onore a questo tithi, pubblichiamo un estratto delle sue glorie da 'I Miei Amati Maestri' di Śrī Śrīmad Bhakti Vijñāna Bhāratī Gosvāmī Mahārāja.
L'INIZIAZIONE DĪKṢĀ
In generale, Śrīla Prabhupāda concedeva i dīkṣā-mantra agli aspiranti devoti solo su specifica raccomandazione dei devoti anziani. Prima di concedere dīkṣā, i nomi di nascita degli aspiranti iniziati venivano annotati su un registro. Accanto a ciascuno di quei nomi, Śrīla Prabhupāda sceglieva e scriveva personalmente un nome Vaiṣṇava adatto da assegnare a ciascun aspirante devoto.
Nel giorno in cui Śrī Śrīmad Kṛṣṇadāsa Bābājī Mahārāja doveva ricevere dīkṣā, Śrīla Prabhupāda scrisse il nome "Śrī Sarveśvara dāsa Brahmacārī" accanto al suo nome precedente. Quando Śrīla Bābājī Mahārāja si presentò negli alloggi di Śrīla Prabhupāda per ricevere i mantra, un devoto, per errore, gli disse che lui non avrebbe ricevuto dīkṣā quel giorno. Śrīla Bābājī Mahārāja rispose: “E’ appropriato che le cose procedano secondo la mia adhikāra, la mia qualifica. È pienamente sufficiente per me imparare a onorare e a cantare appropriatamente l'harināma che ho misericordiosamente ricevuto.”
Udendolo per caso, Śrīla Prabhupāda gli conferì dīkṣā, ma cambiò il nome che aveva scritto da "Sarveśvara" a "Svādhikārānanda", che significa "colui che è deliziato nella sua qualifica."
VITA SEMPLICE, PENSIERO ELEVATO
Śrīla Bābājī Mahārāja ha perfettamente esemplificato la massima “sādā jīvana, ucca vicāra: vita semplice, pensiero elevato." Sulla parte superiore del corpo indossava un phatuā, una camicia senza maniche con due tasche sul davanti, e intorno alla vita indossava un panno corto lungo fino alle ginocchia. In inverno per lui era sufficiente coprirsi con una semplice coperta e farsi gli affari suoi. Sebbene accettasse doni dagli altri, raramente li usava per sé stesso ma li distribuiva tra i Vaiṣṇava di Vṛndāvana.
Śrīla Bābājī Mahārāja diceva: “Śrī Nārada Ṛṣi istruì il cacciatore Mṛgāri a rompere e gettare via il suo arco, abbandonando tutte le preoccupazioni a riguardo del suo sostentamento pensando solo a eseguire il bhajana. Dopo aver promesso che avrebbe pensato lui a tutte le necessità di Mṛgāri, Śrī Nārada Ṛṣi se ne andò. Quando vi tornò dopo sei mesi, Mṛgāri disse: "Gurudeva! Per favore, non inviare così tante cose.'' Devarṣi Nārada gli disse di usare tutto ciò di cui aveva bisogno e distribuire il resto.
“Ho preso a cuore la lezione di questa storia. Considero tutte le cose che le persone mi danno come inviate dal mio gurupāda-padma come manifestazione della sua misericordia. Non penso mai che una persona stia dando questi oggetti a me. Piuttosto, considero i donatori come postini inviati dal mio gurudeva per consegnare vari oggetti a suo nome. Qualunque cosa di cui abbia bisogno la tengo mentre le cose che non mi servono le distribuisco agli altri devoti.”
IL SUO SPENSIERATO DISTACCO
Una volta un Vrajavāsī donò a Śrīla Bābājī Mahārāja un pezzo di terra a Ramaṇa-retī, Vṛndāvana. Con l'assistenza di alcuni devoti, Śrīla Bābājī Mahārāja si procurò dei materiali da costruzione come mattoni, ghiaia, sabbia, pietra e cemento e li conservò nel sito. Tuttavia, quando visitò la terra solo un paio di giorni prima della prevista cerimonia di posa della prima pietra, il fratello del donatore si avvicinò a Śrīla Bābājī Mahārāja e gli disse: "La terra che mio fratello ti ha donato non era questo lotto, ma quello adiacente. Per favore costruisci il tuo bhajana-kuṭīra laggiù.”
Quando Śrīla Bābājī Mahārāja sentì questo, disse: “Dimenticalo, fratello. Non ho bisogno di un bhajana-kuṭīra. I miei confratelli hanno molti posti e mi offrono prontamente rifugio ai loro piedi di loto. Se già devo affrontare dei problemi ancor prima che la costruzione del mio posto sia iniziata, posso solo immaginare il dolore che mi devo aspettare in futuro. Per favore, tieni questa terra per te. Hare kṛṣṇa.”
Mentre Śrīla Bābājī Mahārāja se ne stava andando, l'uomo gli disse: “Aspetta! Almeno porta con te tutti i tuoi materiali da costruzione. Puoi usarli altrove."
"Conservali", rispose Śrīla Bābājī Mahārāja. "Ora sono tuoi."
Quando Śrīla Bābājī Mahārāja mi raccontò questo incidente, osservò: “La natura dei beni materiali è tale che l'avidità di possederli provoca conflitto persino tra fratelli."
Śrīla Bābājī Mahārāja era così distaccato che era completamente disinteressato a incontrare il donatore di quella terra anche solo un’altra volta. Pensò fosse solamente una perdita di tempo.
ISPIRARE UN SERVIZIO GRANDIOSO PUR RIMANENDO SENZA POSSEDIMENTI
Una volta, mentre Śrīla Bābājī Mahārāja stava visitando la casa di Śrī Banavārī Lāl Siṁhāniyā a Calcutta, eseguì un kīrtana per tutta la notte. Al mattino, la nipote di Śrī Banavārī Lāl Siṁhāniyā disse a suo padre: "Śrīmatī Rādhārānī stava ballando al ritmo del kīrtana di Bābājī Mahārāja per tutto il tempo che lui ha cantato."
Più tardi quella mattina, quando Śrī Banavārī Lāl Siṁhāniyā-jī cercò di offrire a Śrīla Bābājī Mahārāja una donazione, Śrīla Bābājī Mahārāja gli disse: “Non ho bisogno di nulla. Se vuoi veramente offrire un servizio, allora organizza la costruzione di un tempio nel luogo di apparizione del mio gurupāda-padma a Śrī Jagannātha Purī, che Śrī Mādhava Mahārāja ha acquisito."
Śrī Banavārī Lāl Siṁhāniyā-jī cominciò a piangere. Quando sua cognata gli chiese perché piangeva, le raccontò tutto e disse: "Sono sicuro che tre di noi - mio padre, mio fratello e io – possiamo costruire un tempio.” Dopo essersi consultato con la sua famiglia, decisero che avrebbero sicuramente costruito un tempio lì.
In questo modo, per l'incoraggiamento e l'ispirazione di Śrīla Bābājī Mahārāja, fu realizzato un servizio così eccezionale, sebbene lui stesso fosse privo di proprietà e si manteneva in vita chiedendo l'elemosina.
UN DOLCE BENVENUTO A UN CONFRATELLO
Nel 1956, Guru Mahārāja si recò a Mathurā da Calcutta in una carrozza riservata, accompagnato da un folto gruppo di devoti da condurre al Śrī Vraja-maṇḍala parikramā della Śrī Caitanya Gauḍīya Maṭha. Insieme a Śrī Dīna-bandhu dāsa Bābājī Mahārāja, Śrīla Kṛṣṇadāsa Bābājī Mahārāja viaggiò sino alla stazione ferroviaria di Mathurā dalla sua residenza sita al bhajana-kuṭīra di Śrīla Sanātana Gosvāmī a Nandagrāma. Quando Guru Mahārāja e il suo gruppo arrivarono alla stazione, Śrīla Bābājī Mahārāja li accolse in giubilo dandogli il benvenuto con un saṅkīrtana eccezionalmente bello e dolce suonando la mṛdaṅga.
Diceva spesso: “Śrī Mādhava Mahārāja è particolarmente venerabile per aver accuratamente protetto la tradizione di eseguire il Śrī Vraja-maṇḍala parikramā, una pratica che Śrīla Prabhupāda aveva ristabilito in precedenza.
IL SUO KĪRTANA CHE TOCCAVA IL CUORE
Nel 1962, dopo la conclusione del Kumbha Melā ad Haridvāra, accadde per caso che Guru Mahārāja e il presidente ācārya della Śrī Caitanya Maṭha viaggiarono contemporaneamente per Dehradun con separati gruppi di predica. Fu durante questo periodo a Dehradun che Śrīla Kṛṣṇadāsa Bābājī Mahārāja lasciò il gruppo della Śrī Caitanya Maṭha e, con il suo fagotto di biancheria in mano, s’incontrò con Guru Mahārāja a Gītā Bhavana. Guru Mahārāja stava giusto terminando la sua lezione mattutina quando arrivò Śrīla Bābājī Mahārāja. Vedendolo, Guru Mahārāja divenne estremamente felice e gridò: “Bābājī Mahārāja! Madhureṇa samāpayet: con dolcezza, concludiamo. Per favore, chiudi questa assemblea con il tuo melodioso kīrtana." Śrīla Bābājī Mahārāja cantò quindi Sakhe! Kalaya Gauram Udāram.
A quel punto il mio confratello Śrī Bhakti Prasāda Purī Mahārāja mi disse: “I kīrtana sanscriti come questo non sono adatti al pubblico qui. Chi capirà il suo significato? Solo i nāma-kīrtana come "rādhe rādhe govinda, govinda rādhe" saranno apprezzati."
Non risposi, ma rimasi in silenzio. Quando Śrīla Bābājī Mahārāja concluse il kīrtana cantando il mahā-mantra, l’incaricato di Gītā Bhavana, un anziano signore con grandi orecchini pendenti, saltò in piedi e gridò: "Sohnā, sohnā!"
"Cosa sta dicendo?" chiesi a Śrī Purī Mahārāja.
"Sohnā è punjabi e sta per ‘molto bello ’", rispose.
Allora chiesi, "Dicevi che il kīrtana di Śrīla Bābājī Mahārāja non sarebbe stato ben accolto qui e che nessuno lo avrebbe capito. Se questo è il caso, perché questa persona sta dicendo "Molto bello?" Non è punjabi?"
"Sì, è punjabi", rispose, "ma non ho una risposta alla tua domanda."
Il giorno successivo, Guru Mahārāja chiese a un'altra persona, un cantante esperto, di fare il kīrtana prima della sua lezione. Dopo due minuti di kīrtana, la stessa persona anziana si alzò e, a mani giunte, disse: "Per favore, richiedi a Bābājī Mahārāja di cantare. Anche se non capiamo le parole che canta, la sua voce tocca i nostri cuori."
Guru Mahārāja chiese quindi a Śrīla Bābājī Mahārāja di eseguire il kīrtana. Śrīla Bābājī Mahārāja cantò Namāmī Nanda-nandanaṁ, Rādhe Jaya Jaya Mādhava Dayite, Kṛṣṇa Deva Bhavantaṁ Vande e altri kīrtana sanscriti, e tutti ascoltarono con immenso piacere.
Dopo il kīrtana, dissi a Śrī Purī Mahārāja: “Secondo la mia comprensione, ci sono tre ragioni per cui queste persone hanno apprezzato il kīrtana di Śrīla Bābājī Mahārāja nonostante non abbiano alcuna comprensione del sanscrito. In primo luogo, Bhagavān Stesso ha detto: "mad-bhaktaḥ yatra gāyanti tatra tiṣṭhāmi nāradaḥ — Sono presente ovunque i Miei devoti cantino le Mie glorie.’ Essendo diventato anyābhilāṣitā śunyaṁ, libero anche dalla minima sfumatura di desideri di altro tipo, Śrīla Bābājī Mahārāja esegue il kīrtana dal profondo del suo cuore, e si impegna quindi in ānukulyena kṛṣṇānuśīlana, un'attività favorevole svolta puramente per il piacere di Śrī Kṛṣṇa. Il suo kīrtana è quindi pienamente capace di costringere Śrī Bhagavān, l'incarnazione della beatitudine, ad apparire e trasformare questo posto nella Sua residenza, Goloka Vṛndāvana. Quando l'incarnazione della beatitudine è personalmente presente, non è pienamente logico che tutti i presenti sperimentino felicità, direttamente o indirettamente?
“In secondo luogo, è detto:
smarantaḥ smārayantaś ca
mitho ’ghaugha-haraṁ harim
bhaktyā sañjātayā bhaktyā
bibhraty utpulakāṁ tanum
Śrīmad-Bhāgavatam (11.3.31)
[I devoti si ricordano, e ricordano l'un l'altro, Śrī Hari, Colui che rimuove ogni sfortuna. Pertanto, la loro devozione provoca l'apparizione della devozione negli altri e i loro corpi si agitano per l'estasi, con i peli del corpo che si rizzano.]
“Secondo questo verso, la bhakti è infusa nel cuore dalla bhakti già presente nel cuore di un altro. Sebbene il linguaggio sia essenziale per comunicare le questioni del cuore, per coloro il cui cuore è privo di bhakti, la pura conoscenza del linguaggio è insufficiente per ispirare la bhakti nei cuori degli altri. È solo a causa della pura bhakti presente nel cuore, che le proprie parole s’infondono di potere divino. Solo così è possibile che la bhakti sia trasmessa nei cuori dei propri ascoltatori e solo allora gli ascoltatori si sentiranno ispirati a compiere il servizio devozionale."
In terzo luogo, il kīrtana di Bābājī Mahārāja è la vera incarnazione delle parole di Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura "hrdaya hôite bole, jihvāra agrete cale, śabda rūpe kare nṛtya: quando si parla dal proprio cuore, Kṛṣṇa danza sulla propria lingua sotto forma di suono.' È per questo motivo che il kīrtana di Bābājī Mahārāja tocca i cuori di coloro che lo ascoltano."
LA SUA NATURA TOLLERANTE E SENZA PRETESE
Una volta, Śrīla Bābājī Mahārāja si unì al nostro gruppo del Vraja-maṇḍala parikramā mentre eravamo accampati a Śrī Brahmāṇḍa-ghāṭa. A quel tempo, mi era stato affidato il servizio di gestione degli alloggi per i pellegrini e io alloggiai in una struttura a tettoia piuttosto umile. Dopo aver visto il mio semplice rifugio, Śrīla Bābājī Mahārāja decise che era favorevole per il suo bhajana, e così stabilì la sua biancheria da letto lì, vicino alla mia.
Andai subito in apprensione. "Per me è come un guru", pensai. "È inappropriato stare con lui, come se fosse un compagno di stanza familiare." Con onestà, gli dissi umilmente: "Bābājī Mahārāja, è probabile che il tuo sonno verrà disturbato se rimani qui, perché mi alzo molte volte durante la notte a controllare la ronda sul campo. Per favore, permettimi di organizzare un posto più adatto per te."
"No, no" disse Śrīla Bābājī Mahārāja. “Non mi disturberai. Fai pure il tuo servizio senza preoccuparti della mia comodità."
Durante quelle notti insieme, osservai che non importa quante volte mi alzavo e tornavo, Śrīla Bābājī Mahārāja rimaneva seduto nella sua zanzariera cantando l'harināma mahā-mantra per tutta la notte. Cantava con una voce molto dolce, in modo da non disturbare i devoti vicini. Era sempre incredibilmente sensibile e premuroso quando si trattava di convivere con i devoti.
LA SUA UMILTÀ ESEMPLARE
Śrīla Bābājī Mahārāja era sempre equilibrato. Non rispondeva alle lodi con slanci d’immodestia simili al latte che bolle e straripa o come un pallone gonfiato, né si infiammava in un impeto di rabbia alle critiche. In entrambe le situazioni diceva semplicemente "Hare kṛṣṇa" e se ne andava.
Una volta, uno dei suoi confratelli gli scrisse una lettera offensiva, usando un linguaggio abbastanza inadatto ad un Vaiṣṇava. Śrīla Bābājī Mahārāja rispose scrivendo: “O Vaiṣṇava Ṭhākura! Hai scritto la verità perché ami e tieni veramente a me. In precedenza, mi incoraggiavi con gli elogi, ma attraverso la tua recente lettera, mi hai concesso la tua più sincera misericordia."
Śrīla Bābājī Mahārāja era sempre assorto nella più esemplare umiltà.
UN AMICO PER TUTTI
Śrīla Bābājī Mahārāja era ajāt-śatru. In altre parole, non considerava mai nessuno come suo avversario. Anche se trascorreva la maggior parte del suo tempo nell’associazione di Śrī Śrīmad Bhakti Rakṣaka Śrīdhara Gosvāmī Mahārāja, Śrī Śrīmad Bhakti Hṛdaya Vana Gosvāmī Mahārāja, Śrī Śrīmad Bhakti Vilāsa Tīrtha Gosvāmī Mahārāja e Guru Mahārāja, visitava liberamente tutti i suoi confratelli senza alcuna inibizione.
Il legame tra Śrīla Bābājī Mahārāja e Guru Mahārāja era particolarmente forte. Le sue cartoline a Guru Mahārāja iniziavano sempre con le parole "al supremamente misericordioso Śrīpāda Mādhava Mahārāja", e consistevano al massimo in un paio di frasi. Coloro che leggevano le sue lettere, o lo sentivano parlare, si convincevano che lui era del tutto indifferente a discutere di questioni mondane.
IL SUO KĪRTANA DURANTE IL PASSATEMPO DELLA SCOMPARSA DI GURU MAHĀRĀJA
Śrīla Bābājī Mahārāja era ben noto per assaporare il gusto del kṛṣṇa-nāma mentre eseguiva costantemente il kīrtana ovunque andasse. Era particolarmente appassionato nel compimento del kīrtana del śrī-kṛṣṇa-nāma mahā-mantra, e diventava così felice nel sentire gli altri cantare che i suoi occhi e il suo viso sbocciavano.
Pochi giorni prima che Guru Mahārāja manifestasse il suo passatempo della scomparsa, Śrīla Bābājī Mahārāja arrivò alla Śrī Caitanya Gauḍīya Maṭha di Calcutta. Ogni giorno durante il suo soggiorno, si sedeva vicino a Guru Mahārāja e si assorbiva profondamente nell'esecuzione del kīrtana. La notte prima che Guru Mahārāja entrasse nei nitya-līlā, Śrīla Bābājī Mahārāja eseguì l’hari-kīrtana per tutta la notte nella biblioteca Gauḍīya adiacente al bhajana-kuṭīra di Guru Mahārāja in un sentimento di dolorosa separazione.
Quando Śrī Śrīmad Bhakti Rakṣaka Śrīdhara Gosvāmī Mahārāja sentì parlare di questo, disse, “Anch'io desidero lasciare questo mondo mentre ascolto il kīrtana di Śrī Kṛṣṇadāsa Bābājī Mahārāja, che è perfetto nel cantare il santo nome."
Quando Śrīla Bābājī Mahārāja vide che i discepoli di Guru Mahārāja erano rimasti improvvisamente senza rifugio, ci travolse con un affetto illimitato e ci incoraggiò dal profondo del suo cuore a predicare il messaggio di Śrī Śrī Guru-Gauranga.
LA SUA MISERICORDIOSA OPPORTUNITÀ DI SERVIRLO
Una volta, quando Śrīla Bābājī Mahārāja mise in atto il passatempo della malattia, rimasi con lui per alcuni giorni dopo che era stato ricoverato in un ospedale di Delhi. Quando fui informato che dovevo partire per qualche altro servizio urgente, impegnai il mio confratello Śrī Navīna-madana Brahmacārī al suo servizio.
Dopo aver completato il mio servizio altrove, tornai in ospedale per servire Śrīla Bābājī Mahārāja. Al mio arrivo, mi disse dolcemente: "Quando sei tu a servirmi, non mi sento minimamente imbarazzato o titubante. Preferisco il tuo servizio a quello di tutti gli altri."
Attraverso il passatempo della malattia, Śrīla Bābājī Mahārāja, che raramente accettava il servizio da chiunque, mi concesse grandi benedizioni dandomi l'opportunità di servirlo.
LA GLORIFICAZIONE DI ŚRĪLA KṚṢṆADĀSA BĀBĀJĪ MAHĀRĀJA A SEGUITO DELLA SUA SCOMPARSA
Composta sotto la direzione di Śrī Śrīmad Bhakti Pramoda Purī Gosvāmī Mahārāja
NĀMA-SIDDHA
Śrī Śrīla Kṛṣṇadāsa Bābājī Mahārāja apparve in una rispettata famiglia di medici, molto istruita. Ha frequentato l'Università di Ḍhākā dove ottenne una laurea triennale in lettere prima di rifugiarsi nei più adorabili piedi santi di Śrīla Prabhupāda, tra il 1925 e il 1926. Il nome da brahmacārī che il suo gurudeva gli dette fu Śrī Svādhikārānanda dāsa Brahmacārī.
Nella maṭha abbiamo assistito a lungo e ripetutamente al profondo attaccamento di Śrīla Bābājī Mahārāja all'esecuzione del nāma-bhajana giorno e notte. Aveva anche una notevole e poderosa memoria. Restavamo sempre stupiti di ascoltare le molte preghiere e inni sanscriti che poteva recitare, che erano così numerosi che sarebbe stato impossibile ripeterli tutti in un mese intero di recitazione senza sosta. Memorizzò nel cuore il Śrī Kṛṣṇa-karṇāmṛta, il Rāsa-pañcādhyāya, il Brahmā-stuti, lo Stavāvalī, molte canzoni dallo Stava-mālā, il Virudāvalī, il Vilāpa-kusumāñjalī e molte altre composizioni sanscrite. In qualche modo recitava tutte queste preghiere quotidianamente cantando anche centomila nomi di Bhagavān. Pūjyapāda tridaṇḍī-gosvāmī Śrīmad Bhakti Hṛdaya Vana Mahārāja lo chiamava nāma-siddha, realizzato nei santi nomi. La sua pronuncia sanscrita era straordinariamente bella e cristallina, e la sua voce molto dolce. Era anche abile nel suonare la mṛdaṅga.
MAI PROPENSO A DISCUTERE
L'umiltà e la rinuncia Vaiṣṇava di Śrīla Bābājī Mahārāja erano esemplari, e il suo carattere pio e dignitoso. Non fu mai visto esprimere rabbia, violenza o odio. Se qualcuno gli diceva qualcosa in tono arrabbiato, gli rispondeva semplicemente "Hare kṛṣṇa" e rideva. Non era mai propenso a discutere con nessuno.
UN RECIPIENTE PRIMARIO DELLA MISERICORDIA DI BHAKTI-DEVĪ
Le Scritture affermano: "kṛṣṇa bhakte kṛṣṇa-guṇa sakali sañcare — Śrī Kṛṣṇa infonde nei Suoi devoti tutte le Sue qualità.” Questo è sempre stato lampante nella persona di Śrīla Bābājī Mahārāja. Era un recipiente primario della misericordia di Bhakti-devī, la dea della devozione, che è l'imperatrice di tutte le virtù. Tutti i semidei erano in lui, poiché era pieno di tutte le buone qualità. La sua bellissima bocca pronunciava i nomi di Hari in ogni momento.
AJĀTA-ŚATRU
Praticamente tutti i Vaiṣṇava della maṭha adoravano Śrīla Bābājī Mahārāja. Śrīmad Bhakti Dayita Mādhava Mahārāja nutriva un grande affetto per lui. Attratto da questo affetto, Bābājī Mahārāja risiedeva in molte delle sue maṭha e partecipò a vari festival e pellegrinaggi, soddisfacendo ripetutamente Śrī Mādhava Mahārāja.
Prima di entrare nei suoi passatempi non manifestati nel suo bhajana-kuṭī a Nandagrāma, Śrīla Bābājī Mahārāja era solito stare nella nostra Śrī Caitanya Gauḍīya Maṭha di Śrīdhāma Vṛndāvana. Tuttavia, il suo posto più amato per il bhajana era una minuscola camera appartata nell'originale ākara-maṭha-rāja Śrī Caitanya Maṭha di Śrīdhāma Māyāpura, al terzo piano del Bhakti-vijaya Bhavana, il bhajana-kuṭī di Śrīla Prabhupāda. A parte lì, in qualunque maṭha visitasse tra le tante in tutta l'India, cercava sempre un posto tranquillo per il suo bhajana. Era l'esempio vivente delle parole delle grandi personalità che si manifestavano davanti a noi: “dekho bhāi nāma vinā dina nāhi jāya — guarda fratello, non passare nemmeno un giorno senza il canto del nāma.” Non ha mai trascorso il suo tempo in conversazioni inutili. Era ajāta-śatru, ovvero non ha mai considerato qualcuno come suo nemico. Oggi più lo ricordo, più sento la sua mancanza e il mio cuore ne è estremamente sconvolto.
Durante il parikramā, ho spesso avuto la fortuna di condividere l’alloggio con lui. Era in quelle occasioni che vedevo come si sedeva e cantava il nāma per tutta la notte recitando gli innumerevoli versi che conosceva. Sebbene cantasse i santi nomi mentre suonava la mṛdaṅga per tutto il percorso del nostro parikramā, non l’ho mai visto affaticarsi, neanche un po’. Sorrideva sempre.
COSTANTEMENTE IMMERSO NELLA CONTEMPLAZIONE DI BHAGAVĀN
Molte persone facoltose davano soldi e cose costose a Śrīla Bābājī Mahārāja, ma lui non le teneva mai per sé. Distribuiva invece quegli oggetti per il servizio a Bhagavān e ai Vaiṣṇava. Di solito vestiva con solo un indumento lungo fino al ginocchio attorno alla vita, e teneva un semplice materassino e un lenzuolo. Attraversava lietamente il rigido freddo degli inverni con una semplice coperta e con un volto sempre sorridente, sempre soddisfatto nel cuore. Una persona che è costantemente immersa nella contemplazione di Bhagavān non nota ciò che accade intorno a lui.
LA PERSONIFICAZIONE DI TṚṆĀD-API SUNĪCENA
Śrīla Bābājī Mahārāja non fu mai bramoso di alcun guadagno materiale, adorazione o prestigio. Anzi, non desiderava affatto queste cose. Era come la personificazione del verso tṛṇād-api come insegnato da Śrīman Mahāprabhu. Ahimè! Ora che ho perso la compagnia di un Vaiṣṇava così esemplare, che si dilettava così tanto nell'adorazione dei santi nomi, chissà per quanto tempo dovrò sopportare l'infernale tortura di questa sfortunata vita sul piano terreno.
UN PROPAGATORE DEL MAHĀ-MANTRA
Gli adesivi che Śrīla Bābājī Mahārāja stampò in hindi e bengali sul principio di kīrtanīyā sadā hariḥ e sul mahā-mantra possono essere visti quasi ovunque in Śrī Vraja-maṇḍala, in molti luoghi di Śrī Gauḍa-maṇḍala e di Śrī Ksetra-mandala, così come in quasi tutti i nostri rami della Śrī Caitanya Gauḍīya Maṭha. Leggere o persino vedere questi adesivi suscita in me dolci ricordi di lui. Ci sono anche molti posti a Vraja dove lui propagò questi insegnamenti per mezzo di incisioni su pietra.
LE SUE CANZONI PIU’ CARE
A Śrīla Bābājī Mahārāja sono state molto care le molte canzoni scritte dal presidente ācārya della Śrī Caitanya Sārasvata Maṭha di Śrīdhāma Navadvīpa, il più venerabile tridaṇḍi-svāmī Śrīmad Bhakti Rakṣaka Śrīdhara Gosvāmī Mahārāja, come il Śrī Śrīla Prabhupāda-padma-stavakaḥ, lo Śrīmad Bhaktivinoda-viraha-daśakam, il Śrī Śrī Dayita-dāsa-daśakam, il Śrī Śrīmad Gaura-kiśora-namaskāra-daśakam e i settanta versi del Śrī Śrī Premadhāma-deva-stotra, in particolare il seguente verso:
kṛṣṇa kṛṣṇa kṛṣṇa kṛṣṇa kṛṣṇa-nāma kīrtanaṁ
rāma rāma gāna-ramyadivya-chanda nartanaṁ
yatra yatra kṛṣṇa-nāma-dāna-loka-nistaraṁ
prema-dhāma-devaṁ-eva naumi gaura-sundaraṁ
Śrī Śrī Prema-dhāma-deva-stotra (22)
[Venero quel Signore Gaura-sundara, dimora dell'amore, che danzava sempre mentre cantava i nomi “Kṛṣṇa, Kṛṣṇa, Kṛṣṇa, Kṛṣṇa, Kṛṣṇa” e “Rāma, Rāma” con meravigliose melodie. Ovunque andasse, concedeva i nomi di Kṛṣṇa e liberava la gente di quel posto.]
Lui cantava spesso questo verso come pure una delle righe della canzone di Śrīla Prabhupāda “Vaiṣṇava Ke?”: “karô uccaiḥ-svare harināma-rava — canta i nomi di Śrī Hari al massimo della tua voce."
IL SUO INDOMITO ENTUSIASMO PER LA PRATICA E LA PREDICA DELL'HARINAMA
Śrīla Bābājī Mahārāja stampò un piccolo libretto contenente una raccolta degli insegnamenti di Śrīman Mahāprabhu e dei Suoi cari associati, i Gosvāmī, riguardo al nāma-bhajana. Distribuiva questo opuscolo ovunque gratuitamente e lo dava anche agli altri per distribuirlo. Possedeva un entusiasmo indomito quando si trattava della pratica e della predica del śrī harinama. Kṛṣṇa è stato molto misericordioso ad averci concesso la fortuna di associarci con un Vaiṣṇava così dedicato ai santi nomi. Oggi è una questione di grande sventura che siamo stati privati della sua compagnia. Ma così com'è detto: “svatantra kṛṣṇera icchā hôilô saṅga bhaṅga — è per l'indipendente volontà di Kṛṣṇa che la mia associazione con lui è stata interrotta."
LA NOSTRA ULTIMA INTERAZIONE
Durante il Vraja-maṇḍala parikramā dell'ultimo Kārtika, quando abbiamo avuto la sua compagnia a quello stesso bhajana-kuṭīra di Nandagrāma, ha detto ripetutamente: “Non andrò da nessun’altra parte." Nandagrama era il posto che più volte aveva scelto come il più favorevole per il suo bhajana. Quindi Śrī Hari, che è un albero che soddisfa i desideri, gli ha concesso l'eterno rifugio dei Suoi piedi di loto proprio in quel luogo.
Essendo un Vaiṣṇava, Śrīla Bābājī Mahārāja non vedeva mai difetti negli altri. Tutto quello per cui prego è che lui possa, per la sua buona natura, purificarmi dalle varie offese e dagli errori che ho commesso ai suoi piedi, consapevolmente o inconsapevolmente.
LA NOSTRA PREGHIERA AI SUOI PIEDI DI LOTO
È la nostra sfortuna che, uno per uno, gli intimi associati di Śrīla Prabhupāda se ne stanno andando in quella dimora eterna per rendere un servizio eterno ai suoi bellissimi piedi di loto, privandoci così della grande fortuna della loro compagnia. Anche Śrīla Bābājī Mahārāja è da poco entrato in quei passatempi eterni. La mia unica preghiera ai suoi piedi di loto è che mi accordi la capacità di servire molto presto i piedi di loto del mio eternamente adorabile gurupāda-padma.
IL SUO TENTATIVO DI EDUCARCI
Lasciando questo mondo, i discepoli di Śrīla Prabhupāda stanno tentando di educarci. È detto, “śeṣāḥ sthāvaram icchanti kim āścaryam ataḥ param— la più grande meraviglia è vedere le persone che pensano di vivere per sempre, nonostante l’inevitabilità della morte." O, come ha detto Lakṣmaṇa, “niśvāse naiva viśvāsaḥ kadā ruddho bhaviṣyati: non ci si può fidare di quando si potrebbe smettere di respirare." Ma noi siamo così sfortunati che anche dopo aver ascoltato e assistito a queste lezioni, siamo ancora incapaci di imparare, e quindi continuiamo ad agire nell'ignoranza.
Pubblicato nel Śrī Caitanya-vāṇī
(Anno 22, Volume 4)
Jay! Śrī Śrīmad Kṛṣṇadāsa Bābājī Mahārāja Ki-jay!!
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Tradotto dal team di Bhaktiyoga.it