IN OCCASIONE DELLA DIVINA SCOMPARSA DI SACCIDĀNANDA ŚRĪLA BHAKTIVINODA ṬHĀKURA

DI ŚRĪ ŚRĪMAD BHAKTI VIJÑĀNA BHĀRATĪ GOSVĀMĪ MAHĀRĀJA

Oggi, 25 giugno 2025, ricorre il giorno della divina scomparsa di Saccidānanda Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura. Di seguito, in onore a questo tithi, pubblichiamo un estratto di un bhāva anuvāda della kathā data da Śrīla Bhakti Vijñāna Bhāratī Gosvāmī Mahārāja nel tithi di apparizione di Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura, il 2 settembre 2009.

L’ISTRUZIONE DEL SIGNORE ŚIVA A RIMANERE A NAVADVĪPA

Quando Bhaktisiddhanta Sarasvati Thakura espresse il desiderio di eseguire il bhajana vicino al luogo del Samadhi di Srila Haridasa Thakura a Jagannath Puri, Bhaktivinoda Thakura stabilì un Bhakti Kuṭīra (ora di fronte alla Purusottama Gaudiya Matha vicino a Satāsana Road) nei pressi del Samadhi di Srila Haridāsa Thakura.

Al Rādhā-kuṇḍa stabilì il Vraja Svānanda-sukhadā-kuñja, con l'intenzione di andare alla fine al Rādhā-kuṇḍa per stabilirsi lì ed eseguire il bhajana dopo essersi dimesso dai suoi doveri ufficiali nel governo. Successivamente andò a Tāḍakeśvara dal grande Vaiṣṇava Śiva per chiedere il permesso di recarsi al Rādhā Kuṇḍa. Il Signore Śiva gli disse: “Lascerai il posto del tuo Prabhu e andrai via? Chi diffonderà dunque le glorie di quel luogo in tutto il mondo?” Allora Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura decise di rimanere nella Navadvīpa-dhāma di Mahāprabhu, e alla fine, intorno al 1899, costruì il Svānanda-sukhadā-kuñja a Godrumadvīpa.

I GANDHARVA HANNO FATTO QUELLO CHE DOVEVO

Quando Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura era a Calcutta, desiderò trasferirsi a Māyāpura, ma i suoi figli non glielo permisero. Śrīla Prabhupāda era venuto per portare Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura a Māyāpura, ma quando i suoi fratelli si rifiutarono, se ne andò per Māyāpura. Quando Śrīla Prabhupāda era alla stazione di Sealdah, Srīla Bhaktivinoda Ṭhākura manifestò un passatempo di malattia. Preoccupati che il desiderio del padre sarebbe rimasto insoddisfatto se si fosse verificato un evento spiacevole, i figli cambiarono immediatamente idea e diedero il loro permesso; sapevano bene che il loro padre era completamente trascendentale. A quel punto Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura disse: "I Gandharva hanno fatto quello che dovevo fare."

Si riferiva a ciò che Bhīmasena disse nel Mahābhārata quando a Kāmyavana i Gandharva rapirono le mogli di Duryodhana e stavano fuggendo. In quel momento Yudhiṣṭhira Mahārāja disse a Bhīma: "Vai e fermali subito." Bhīmasena rispose: “O Yudhiṣṭhira Mahārāja! Ciò che stavamo pianificando di fare, impegnandoci in una guerra, è già stato fatto da questi Gandharva; quello che hanno fatto è buono." Yudhiṣṭhira Mahārāja disse: "Se qualche estraneo ci attacca, allora siamo in centocinque." Allora Arjuna andò e salvò le mogli di Duryodhana dalle mani dei Gandharva.

Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura pronunciò lo stesso verso: "I Gandharva hanno fatto il lavoro." I suoi figli si spaventarono per la sua malattia e gli permisero di andare a Navadvīpa.

CELEBRARE LE GLORIE DEL DHĀMA

Nel 1910, un signore andò per avere il darśana del dhāma con un biglietto di andata e ritorno. Comprò un'anguria e la offrì a Sri Gaura-kiśora dāsa Bābājī Mahārāja, che di solito non accettava nulla dato da nessuno, ma in quell’occasione accettò quell'anguria. Quando Srīla Bābājī Mahārāja gli chiese la ragione della sua visita al dhāma, l’uomo rispose: "Sono venuto per il darśana del dhāma e ho anche il mio biglietto per il ritorno, quindi andrò via tra alcuni giorni." Śrīla Bābājī Mahārāja rispose: "Non ho mai sentito parlare di qualcuno che viene al dhāma e poi va via." Qualcuno è in grado di leggere tra le righe e comprendere l'importanza di ciò che disse Śrīla Bābājī Mahārāja? Nella Bhagavad-gītā abbiamo sentito questo śloka cento volte:

na tad bhāsayate sūryo
na śaśāṅko na pāvakaḥ
yad gatvā na nivartante
tad dhāma paramaṁ mama

(Bhagavad-gītā 15.6)

[La Mia dimora non è illuminata dal sole o dalla luna, né dall'elettricità. Chi la raggiunge non torna mai più in questo mondo materiale.]

Nonostante abbiamo sentito questo śloka così tante volte, ci abbiamo mai pensato in questo modo? Leggiamo solo, ma non seguiamo; non assorbiamo gli insegnamenti o i sentimenti degli śloka. Questa è la nostra posizione.

Quella persona, che stava visitando il dhāma, rimase completamente stupita e per ispirazione di Śrīla Bābājī Mahārāja, accettò dīkṣā da Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura. Accettando dīkṣā nel vero senso, si diventa un vero dhāma-vāsī. Dopodiché, ovunque si vada, si porta il dhāma con sé; si porta il dhāma nel proprio cuore. Il dhāma diventa quindi il centro della propria esistenza.

Sebbene un individuo possa dover viaggiare per lavoro, e visitare molti luoghi mentre è via, è completamente consapevole che la sua casa è altrove. Dov'è la sua casa, questo è il centro della sua esistenza. Alla fine tutto l'amore e l'affetto saranno diretti solo a sua moglie, ai suoi figli e alla sua casa. Nonostante trascorra molto tempo con i suoi colleghi, con cui lavora dalle 8 alle 9 ore al giorno, coltiverà mai tale affetto per i suoi colleghi? Lo stesso vale per il dhāma; quando la nostra vera relazione con il dhāma si stabilisce, tutto il nostro amore e affetto va lì.

Quando a Srīla Bhaktivinoda Ṭhākura fu chiesto di parlare delle glorie del dhāma, disse che da quello stesso dhāma tutta la predica si espanderà in tutto il mondo. Questa previsione di Caitanya Mahāprabhu è nel Sri Caitanya-bhāgavata. E’ detto:

pṛthivīte āche yata nagarādi grāma
sarvatra pracāra haibe mora nāma

[In ogni città e villaggio, il canto del Mio nome sarà sentito.]

C'è una qualche connessione riguardo a questa profezia. Nel 1896, Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura inviò un libro che aveva scritto in inglese, intitolato ‘The Life and Precepts of Śrī Caitanya Mahāprabhu (La vita e i precetti di Śrī Caitanya Mahāprabhu)’, a molte biblioteche universitarie all'estero. Anche Śrīla Bhaktivedānta Svāmī, il fondatore ācārya dell'ISKCON, che predicò il culto della Kṛṣṇa bhakti in tutto il mondo, nacque nello stesso anno. Quando i seguaci di Śrīla Svāmī Mahārāja scoprirono il libro originale inviato da Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura in una biblioteca in Inghilterra, lo presero perché aveva un significato per loro; questo libro fu inviato nello stesso anno in cui nacque il loro Guru Mahārāja. In seguito restituirono alla biblioteca un'altra edizione dello stesso libro, trattenendo il libro originale che fu inviato da Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura.

LO YOGAPĪṬHA RISCOPERTO

Una notte, mentre Srīla Bhaktivinoda Ṭhākura si trovava nella sua casa di Godruma [Svānanda-sukhadā-kuñja], vide un grande fulgore, come un denso raggio di luce proveniente dalla direzione dello Yogapīṭha. Al mattino Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura andò a chiedere se ci fossero state delle cerimonie nuziali o altre occasioni celebrative, ma la gente del posto confermò che non si era verificato alcun evento del genere. Dissero: "Un fantasma risiede qui, così nessuno può girovagare per questo posto." Dissero anche che nient'altro che tulasī cresceva lì e quindi non potevano utilizzare quella terra per l'agricoltura. Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura si chiese: "Allora come mai ho visto così tanto splendore venire da questo posto?" Dopo questo episodio Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura andò a incontrarsi con Śrīla Jagannātha dāsa Bābājī Mahārāja, che si trovava in un'età molto avanzata e veniva trasportato in giro in una cesta. Bihārī dāsa, il suo servitore personale, lo portava ovunque, anche da Navadvīpa a Vṛndāvana e ritorno.

In precedenza Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura aveva portato Śrīla Jagannātha dāsa Bābājī Mahārāja anche nella sua residenza a Calcutta, e lo aveva servito molto bene. Il suo servitore Bihārī dāsa aveva commentato che Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura sapeva cosa serviva per servire un Vaiṣṇava e come servire veramente i Vaiṣṇava.

Quando Srīla Jagannātha Dāsa Bābājī Mahārāja fu portato nell’attuale luogo di nascita di Śrīmān Mahāprabhu, lo Yogapīṭha, sebbene fosse in età avanzata, tanto che non riusciva nemmeno a camminare, balzò in piedi e iniziò a ballare in estasi. Quando gli fu chiesto perché lo stesse facendo, disse: "Non vedi? Questo è il luogo di nascita di Mahāprabhu; ci sono tutti questi devoti che stanno ballando qui! Mi sto unendo a loro nel saṅkīrtana!” Nessun altro poteva vedere. Si dice: "yadyapi se līlā kare gaura rāya, kono kono bhāgyavān dekhi bare pāya." Alcune anime fortunate sono in grado di vedere i passatempi di Sri Caitanya che Lui sta ancora manifestando nel dhāma.

Quindi procedettero un po' più lontano dal luogo di nascita e Śrīla Jagannātha Dāsa Bābājī Mahārāja ordinò che si scavasse in un punto con gli strumenti usati per scartare l'acqua in eccesso da una barca. Dagli scavi fu riportato alla luce un pezzo della mṛdaṅga che il Kāzī aveva rotto. Confermò che si trattava di Srīvāsa-aṅgana, Saṅkīrtana Rāsa-sthalī. Allora Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura disse: "Ora che hai accertato questo posto, dov'è il pramāṇa (prove)?" Al che Śrīla Jagannātha dāsa Bābājī Mahārāja rispose, "Trovare il pramāṇa è il tuo dovere."

Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura trovò una decina di antiche mappe del governo britannico e accertò il luogo di nascita e Śrīvāsa-aṅgana, come confermato da Śrīla Jagannātha dāsa Bābājī Mahārāja. Successivamente Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura stabilì lì il Viśva-vaiṣṇava Rāja-sabhā. In Gaura Pūrṇimā, l’āvirbhāva tithi di Śrīmān Mahāprabhu, fu inaugurato il Viśva-vaiṣṇava Rāja-sabhā e il Mahārāja di Tripura fu nominato presidente di quella assemblea. Rājarṣi Sarbindu Nārāyaṇa Rai di Denachpur, professore del darśana śāstra alla Lahore Global University fu nominato segretario.

Srīla Bhaktivinoda Ṭhākura fu anche determinante nello stabilire un tempio del Signore Nṛsiṁhadeva. Fu lui a installare Gaura-Lakṣmīpriya, Viṣṇupriya, Pañca-tattva e Rādhā-Mādhava al tempio dello Yogapīṭha. Successivamente la Gauḍīya Maṭha iniziò a servire in quel luogo, ma originariamente fu istituito da Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura.

IL SUO STRAORDINARIO CONTRIBUTO LETTERARIO

Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura scrisse oltre cento libri in molte lingue come Oriya, bengalese, inglese e sanscrito. Scrisse persino un libro in urdu intitolato Balid-e-register. Quando Srīla Bhaktivinoda Ṭhākura era a Bhadrak, scrisse un libro in inglese, intitolato ‘Le Maṭha dell’Orissa’. Quante maṭha ci sono in Orissa? Ne fece un elenco e nel complesso c'erano 752 maṭha. Nonostante i suoi doveri e altri impegni, scrisse molti libri.

IL PIONIERE ORIGINALE DELLA GAUḌĪYA MAṬHA

Sebbene l'illustre figlio di Srīla Bhaktivinoda Ṭhākura, Śrīla Bhaktisiddhānta Sarasvatī Ṭhākura Prabhupāda fondò la Gauḍīya Maṭha, con i suoi sessantaquattro rami in tutta l'India e all'estero, Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura può essere considerato come il pioniere originale e il fondatore della Gauḍīya Maṭha. Tutti i kīrtana cantati dall'alba al tramonto in tutte le Gauḍīya Maṭha sono composizioni di Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura - maṅgala-ārati, bhoga-ārati, sandhyā-ārati, tra gli altri kīrtana. Perfino le glorie del mahāprasādam, che sono cantate prima di onorare il mahāprasāda, sono composte da Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura. Ogni sua composizione è basata puramente sulle scritture, quindi il mio parama-gurudeva, Śrīla Prabhupāda, non permetteva che venisse cantato nessun kirtana oltre a quelli di Srīla Narottama Dāsa Ṭhākura e Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura. Diceva che ogni insegnamento essenziale fa parte di questi kīrtana. Non sono stati composti in modo capriccioso. Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura ha scritto kīrtana dedicati a ciascuno dei versi del Śrī Manaḥ-śikṣā, della Śrī Upadeśāmṛta, del Śrī Śikṣāṣṭaka e del Śrī Nāmāṣṭakam espandendo il loro significato. Questo stile di composizione si chiama padyānuvāda.

SIGNIFICATO PROFONDO DI KIRTANA SEMPLICI

Śrīla Bhaktivinoda Thākura ha trasmesso tutti gli insegnamenti essenziali attraverso i suoi kīrtana. In uno dei suoi kīrtana – Ohe! Vaiṣṇava Ṭhākura, dice:

kṛṣṇa se tomāra, kṛṣṇa dite pārô, tomāra śakati āche
āmi tô ’kāṅgāla, ‘kṛṣṇa kṛṣṇa’ bôli’, dhāi tava pāche pāche

[Kṛṣṇa è tuo, quindi tu hai il potere di dare Kṛṣṇa. Sono solo un mendicante che corre dietro di te, gridando: “Kṛṣṇa! Krishna!”]

Questo kīrtana si basa sullo Śrīmad-Bhāgavatam. Bhīṣma fu ferito e giacque sul letto di frecce per cinquantadue giorni. Mahārāja Yudhiṣṭhira soffriva molto nel vederlo in quello stato; pensava di essere la causa delle condizioni di Bhīṣma. Se non l'avesse incitato, la grande guerra del Mahābhārata non avrebbe avuto luogo e l’anziano Bhīṣma non avrebbe dovuto soffrire in questo modo. Quando i giovani Pāṇḍava persero il padre, fu Bhīṣma che si prese cura di loro e li allevò. Ora, mettere quella stessa personalità in tale sofferenza, solo per recuperare un regno, era una fonte di grande dolore per Yudhiṣṭhira. Dopo la fine della guerra di Kurukṣetra, tutti coloro che avevano sacrificato la propria vita sul campo di battaglia furono cremati e alla fine Srī Kṛṣṇa chiese il permesso a tutti e cinque i Pāṇḍava di tornare a Dvārakā. Tutti concordarono individualmente.

Tuttavia, quando Srī Kṛṣṇa si avvicinò a Kuntī-devī per chiederle il suo permesso, lei cominciò a piangere. Vedendola piangere, Srī Kṛṣṇa disse: "Ora non c'è nessun tuo nemico, devo andarmene?" La regina Kuntī rispose: "Il nemico è su tutti e quattro i lati - janmaiśvarya-śruta-śrībhir."

janmaiśvarya-śruta-śrībhir
edhamāna-madaḥpumān
naivārhaty abhidhātuṁ vai
tvām akiñcana-gocaram

(Srimad-Bhāgavatam1.8.26)

[Mio Signore, Vostra Signoria può essere facilmente avvicinata, ma solo da coloro che sono materialmente sfiniti. Chi è sulla via del progresso materiale, cercando di migliorare se stesso con rispettabile parentela, grande opulenza, alta educazione e bellezza corporea, non può avvicinarsi a Te con sentimento sincero.]

Dicendo questo, iniziò a piangere di nuovo e così Srī Kṛṣṇa decise di rimanere ancora qualche giorno. Più tardi disse ai Pāṇḍava: "Andiamo a rendere il nostro omaggio a Bhīṣma Pitāmaha?" Dopo aver ascoltato queste parole, tutti si prepararono. Quando raggiunsero il sito in cui Bhīṣma Pitāmaha giaceva sul letto di frecce, Mahārāja Yudhiṣṭhira iniziò a piangere come un bambino e, tenendo i piedi di Bhīṣma, disse: "Non esiste un pākhandī più grande di me. Io sono la vera causa della tua sofferenza."

Pākhaṇḍī significa pretendente o impostore. Śrī Kṛṣṇa disse a Bhīṣma Pitāmaha: "Mahārāja Yudhiṣṭhira è proprio come un bambino, quindi per favore, dai alcune istruzioni nobili ai Pāṇḍava e a tutti coloro che si sono radunati qui." Bhīṣma Pitāmaha rispose: “Dove Tu, la personificazione stessa del dharma, sei presente, quali istruzioni posso dare? Sono solo una personalità insignificante rispetto a te." Quindi Śrī Kṛṣṇa disse: "Poiché sente di essere la causa della tua sofferenza, ascolterà solo te."

Bhīṣma Pitāmaha iniziò il suo discorso: “O Yudhiṣṭhira Mahārāja! La tua convinzione di essere la causa del mio dolore è sbagliata. Nessuno ha alcuna indipendenza nel causare a qualcuno dolore o felicità. Le proprie attività diventano la causa della felicità o dell'angoscia." [Dette quindi molte istruzioni e insegnamenti a Mahārāja Yudhiṣṭhira e a tutti i presenti lì.]

Ad Arjuna, Bhīsmadeva disse: “Puoi darmi Śrī Kṛṣṇa. Alla fine della mia vita, ti prego di darmi Śrī Kṛṣṇa." A Yudhiṣṭhira diede istruzioni e ad Arjuna implorò misericordia. Da una considerazione esterna, chi aveva messo Bhīsmadeva in tale stato? Non fu altri che Arjuna. Dallo stesso Arjuna, Bhīsmadeva elemosinava misericordia, considerandolo un maestro spirituale. " Śrī Kṛṣṇa è il tuo sakhā, tu puoi darmi Śrī Kṛṣṇa, per favore dammi Kṛṣṇa al momento della mia morte." Sulla base di questo episodio del Mahābhārata, Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura ha scritto:

kṛṣṇa se tomāra, kṛṣṇa dite pārô, tomāra śakati āche
āmi tô ’kāṅgāla, kṛṣṇa kṛṣṇa’ bôli ’, dhāi tava pāche pāche

SARANAGATI

Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura ha presentato tutte le conclusioni delle scritture in un modo molto semplice e diretto, sotto forma di canzoni composte meravigliosamente. Nel suo primo kīrtana di Śaraṇāgati menziona quali preghiere sono ascoltate dal Signore. Quello stesso Signore, che viene in questo mondo per conferire quel dono molto raro di prema alle sfortunate anime condizionate, ha impartito l'insegnamento di Śaraṇāgati. Quella Śaraṇāgati, quell'abbandono, è l'aria vitale di un devoto. Śikhaya śaraṇāgati bhakatera prāṇa.

atyanta durlabha prema kôribāre dāna
śikhāya śaraṇāgati bhakatera prāṇa (2)

dainya, ātma-nivedana, goptṛtve varaṇa
‘avaśya rakṣibe kṛṣṇa’—viśvāsa-pālana (3)

bhakti-anukūla-mātra kāryera svīkāra
bhakti-pratikūla-bhāva varjanāṅgīkāra (4)

ṣaḓ-aṅga śaraṇāgati hôibe ĵāhāra
tāhāra prārthanā śune śrī nanda-kumāra (5)

Śaraṇāgati 1.1

[Al fine di conferire il tesoro estremamente raro della prema-bhakti, Mahāprabhu insegnò śaraṇāgati, che è la vita e l'anima dei devoti. Umiltà, sottomissione del sé, accettazione del Signore come unico sostenitore, aver fede nella protezione di Kṛṣṇa, accettazione degli atti favorevoli alla bhakti e rigetto di ciò che è sfavorevole. Chiunque incarni ognuna di queste sei sfaccettature di śaraṇāgati vedrà ascoltate le sue preghiere dal figlio di Nanda Mahārāja.]

Il Signore ascolta le preghiere solo di coloro che si sono arresi. Ecco perché quando Prahlada disse: "Sì, il mio Signore esiste anche in questo pilastro", il Signore si manifestò come Nṛsiṁhadeva dal pilastro. Hiraṇyakaśipu con una mazza in mano, iniziò a ruggire, cercando quella personalità e proclamando: "Lo finirò nel momento in cui Lo vedrò." Ma Hiraṇyakaśipu non poteva vederLo. Tutti gli esseri celesti che guardavano dall'alto erano molto ansiosi per paura di Hiraṇyakaśipu.

Vediamo qui che il Signore non ascoltò le preghiere dei semidei, ma quando un devoto arreso, Prahlāda, disse: "Il mio Signore esiste ovunque, incluso questo pilastro", Nṛsiṁhadeva apparve da quel pilastro per mantenere la parola del Suo devoto. Ecco perché se si ha il desiderio di raggiungere questo kṛṣṇa-prema molto raro, allora non si ha altra scelta che arrendersi. Le parole delle Scritture e quelle dei precedenti ācārya come Śrīla Rūpa Gosvāmī sono state catturate in modo molto semplice e diretto in questa prima canzone di Śaraṇāgati di Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura.

CHI È SUPERIORE, IL BRĀHMAṆA O IL VAIṢṆAVA?

Nel 1911, tre anni prima della sua dipartita, Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura fu invitato a parlare in un'assemblea spirituale a Mednipur, dove l'argomento principale della discussione era: "Chi è superiore - il brāhmaṇa o il Vaiṣṇava?" All'epoca Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura aveva già 73 anni ed era malato. Pensando si fosse presentata un'opportunità per servire Sriman Mahaprabhu, opportunità che non era in grado di soddisfare, i suoi occhi si riempirono di lacrime a causa del sentimento di dīnatā, l'umiltà. Si chiedeva chi potesse inviare per rappresentarlo. In quel momento Srīla Prabhupāda gli si avvicinò, chiedendo: "Se ordini, questo tuo insignificante servitore potrebbe andare a rivolgersi all'assemblea." Śrīla Bhaktivinoda Thākura accettò e lo mandò insieme a un brāhmaṇa. Śrīla Prabhupāda si recò a piedi a Mednipur. Rimase una notte in un villaggio e continuò il suo viaggio raggiungendo la sua destinazione il giorno successivo. Incontrò immediatamente gli organizzatori e espresse il suo desiderio di parlare.

A quel tempo Srīla Prabhupāda era molto giovane e aveva un viso bellissimo. Il suo nome fu annotato tra gli oratori. Il presidente di quell'assemblea fu Viśvambhara Nāth Deva Gosvāmī, che era anche il capo di Gopīvallabapur Śrīpāṭa. Molte altre rispettabili personalità come Madhusūdana Gosvāmī Sārvabhauma di Rādhā-ramaṇa ghera di Vṛndāvana erano riunite lì.

Quando venne il suo turno, Srīla Prabhupāda iniziò a parlare, esaltando le glorie del brāhmaṇa. Glorificò la posizione di un brāhmaṇa in modo molto dettagliato e in seguito chiese a tutti i brāhmaṇa presenti nell'assemblea: "Qualcuno ha qualche commento da fare su ciò che ho detto sulla posizione di un brāhmaṇa?" Tutti nell’assemblea accettarono subito dicendo: "Siamo completamente soddisfatti di ciò che hai detto e non abbiamo altro da dire."

Allora Srīla Prabhupāda continuò esaltando le glorie dei Vaiṣṇava e stabilì come un Vaiṣṇava sia superiore a un brāhmaṇa. A quel punto molti tra il pubblico si agitarono, ma uno dei gosvāmī disse: "Ho letto tutte le Scritture e ciò che sta dicendo è conclusivo."

L'impatto di Srīla Prabhupāda fu così pesante, che tutti divennero ansiosi di offrirgli omaggi e toccare i suoi piedi di loto dopo il suo discorso. Vollero persino lavargli i piedi e quando Śrīla Prabhupāda negò, misero i suoi piedi su un tamburo, li bagnarono a forza e presero la caraṇāmṛta. Successivamente fu pubblicato un libro intitolato "Brāhmaṇa e Vaiṣṇava", basato sul discorso di Srīla Prabhupāda in quell'assemblea. Il Signore soddisfa sempre il desiderio del suo puro devoto. Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura è un puro devoto del Signore, ed è per questo che Śrīla Prabhupāda fu ispirato a chiedere a Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura il permesso di rivolgersi all'assemblea.

IL PASSATEMPO DELLA SCOMPARSA

Il 23 giugno 1914, Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura manifestò il suo passatempo della scomparsa ed entrò nei passatempi eterni del Signore. Apparve a settembre e scomparve a giugno. Era apparso nel distretto di Nadia e lasciò il corpo a Bhakti Bhavan, Calcutta. Il samādhi di Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura è lì a Godruma. Tutti quelli che sono stati a Godruma hanno preso il darśana del suo samadhi. Da quando scoprì il luogo di nascita di Sri Caitanya Mahāprabhu e illuminò le glorie di Navadvīpa-dhāma, c'è un tempio vicino a Yogapīṭha con la sua divinità per commemorarlo.

Oggi è il suo āvirbhāva tithi, e in questo giorno preghiamo per la sua misericordia e compassione affinché siamo in grado di seguire e assorbire i suoi insegnamenti, e in questo modo raggiungere la perfezione di questa forma di vita umana.

Jay! Saccidānanda Śrīla Bhaktivinoda Ṭhākura Ki-jay!!

***

Tradotto dal team di Bhaktiyoga.it