Ispirato da Srila Shyam Das Baba
IN OCCASIONE DELLA DIVINA APPARIZIONE DI ŚRĪPĀDA ŚAṄKARĀCĀRYA
DI ŚRĪ ŚRĪMAD BHAKTI VIJÑĀNA BHĀRATĪ GOSVĀMĪ MAHĀRĀJA
Oggi, 02 maggio 2025, ricorre il giorno della divina apparizione di Śrīpāda Śaṅkarācārya. Di seguito, in onore a questo tithi, pubblichiamo un estratto di un bhāva anuvāda della kathā data da Śrīla Bhakti Vijñāna Bhāratī Gosvāmī Mahārāja nello stesso tithi del 4 maggio 2014 e del 23 aprile 2015.
Oggi è un giorno speciale. È il giorno dell'apparizione di Saṅkarācārya, che è il Signore Śiva Stesso.
[Le Scritture confermano che nell'era di Kali il Signore Śiva apparirà in una famiglia brāhmaṇa e predicherà la filosofia Māyāvāda, che afferma che il Signore Supremo, le entità viventi e la manifestazione cosmica sono tutte trasformazioni dell’energia illusoria.
māyāvādam asac-chāstraṁ
pracchannaṁ bauddham ucyate
mayaiva vihitaṁ devi
kalau brāhmaṇa-mūrtinā
["Il Signore Śiva informò la dea Durgā, la sovrintendente del mondo materiale, 'Nell'era di Kali appaio nella forma di un brāhmaṇa e spiego i Veda in modo ateo attraverso false scritture, un modo simile alla filosofia buddista." (Padma Purāṇa, Uttara-khaṇḍa 25.7)]
IL SUO SANNYĀSA DA RAGAZZO
Śaṅkarācārya nacque nel Kerala in un luogo noto come Kālāḍi. Una volta, quando era molto giovane, mentre faceva il bagno in un fiume, un coccodrillo lo afferrò (fu un pretesto). Quando sua madre vide che un coccodrillo aveva catturato il suo unico figlio, cominciò a piangere. Śaṅkarācārya le disse: "Se mi permetti di accettare il sannyāsa, il coccodrillo mi lascerà." Non avendo alternative, sua madre acconsentì, e quindi lui poi prese sannyāsa.
IL RIFIUTO DEL BUDDISMO
A quel tempo, la dottrina del buddismo era diffusa, quindi le masse non credevano né nei semidei o semidee, né nell'autorità dei Veda. Sebbene Buddha negasse l'autorità dei Veda, predicò indirettamente un paio di ingiunzioni vediche sulla non violenza. [C'erano persone che, in nome dei sacrifici vedici ma solo per il piacere dei sensi, macellavano gli animali travisando alcune parti dei Veda]
Inoltre, nell'Atharva Veda ci sono informazioni sull'esecuzione di avicārika kriyā [le azioni sconsiderate] - quali la conoscenza per uccidere, disturbare, far ammalare le persone e così via. Di fatto, ancora oggi, gli anārya seguono queste tattiche. Ad esempio, ci sono mantra per creare un fuoco privo di calore, in modo tale che, non importa quanto fai bollire il succo di canna da zucchero, il jaggery non si formerà. [Ārya significa coloro che sono impegnati nella realizzazione di Dio, praticano la non violenza, la veridicità e la purezza; mentre anārya si riferisce a coloro che fanno il contrario.] Per fermare tali atti atroci così diffusi, compiuti in nome delle ingiunzioni vediche, Buddha negò l'autorità dei Veda e predicò che non è necessario seguire i Veda.
Śaṅkarācārya, invece, sostenne i Veda. Quando Śaṅkarācārya apparve, lui che è il Signore Śiva Stesso, la Divinità che presiede l’influenza dell’ignoranza, predicò:
"Brahma satyam jagat mithyā, jīvo brahmaiva nāparaḥ"
[Il Brahmaṇ è l'unica verità, il mondo è irreale e alla fine non c'è alcuna differenza tra il Brahmaṇ e il sé individuale (jīva)].
REINTEGRAZIONE DELL'ADORAZIONE DELLA DIVINITÀ
Śaṅkarācārya compì anche l’importante compito di reintegrare il culto della Divinità, che Buddha, con la forza del suo sostegno regale, aveva limitato.
Con questa azione, affermò indirettamente che il culto della Divinità è necessario e benefico per il praticante. Se non ci si impegna nell’adorazione della Divinità, allora chi sarà il proprio oggetto di adorazione? Affermò anche che c’è necessità di un oggetto per eseguire il sādhana, quindi è necessaria una forma del Brahmaṇ. Pertanto, a beneficio del praticante, disse di immaginare una forma del Brahmaṇ. Salvò inoltre la Divinità di Badrinātha [Viṣṇu o Badrinārāyaṇa] dal fiume Alakananda dove i buddisti l’avevano annegata e poi organizzò la Sua adorazione. Predicò secondo la necessità del tempo. Come risultato della sua predica, la roccaforte del buddismo iniziò a svanire.
Cantò anche, "bhaja govindaṁ, bhaja govindaṁ, govindaṁ bhaja mūḍha mate" [O sciocchi, adorate Govinda, adorate Govinda, adorate Govinda]
Questa fu la prova che favorì il Vaiṣṇava dharma [anche se esternamente sostenne che il Signore non ha una forma eterna].
Glorificò pure madre Gaṅgā componendo un bellissimo stava — ‘devī sureśvarī bhāgavatī gāṅge.’
PROTETTO DAL SIGNORE NARASIṀHA
A Śrī-śailaṁ c'è un tempio di Siva, ma il tempio appartenente alla sua Śakti, Brahmarambhā, nelle vicinanze è predominante. Un giorno, per il desiderio di Śaṅkarācārya, lui fu catturato da un kapālika (un seguace di una setta tribale, che comprende fanatici religiosi che credono nel sacrificio umano a Devī o Śakti) nella foresta in quella zona, per essere offerto in sacrificio. Allora Śaṅkarācārya ricordò i suoi discepoli, che apparvero lì e chiesero al kapālika di liberare il loro guru. Ma lui non acconsentì, dicendo: “No, lo offrirò in sacrificio." Nel Śrī Viṣṇu-ṣoḍaṣa-nāma stotra è detto, kānane narasiṁham ca - Pensa a Viṣṇu come Narasiṁha mentre sei nella foresta.
Quindi Śaṅkarācārya consigliò ai suoi discepoli di rifugiarsi in Narasiṁhadeva. Dicendo questo, Śaṅkarācārya recitò un Narasiṁha Stava e i suoi discepoli fecero altrettanto. Come risultato apparve il Signore Narasiṁha e uccise il kāpālika. Per commemorare questo incidente, sebbene si tratti di un tempio di Śiva, sino a oggi il Narasiṁha stava viene cantato lì ogni giorno Questa usanza era ancora in essere anche quando ho visitato quel tempio a Śrī-śailaṁ. Oggi però non viene più cantato, ma viene riprodotta una registrazione audio di quello stava.
IL SERVIZIO AL SIGNORE JAGANNĀTHA
Nel tempio di Jagannātha a Purī, Śaṅkarācārya stabilì il luogo in cui viene offerta l'upala-bhoga (non la rāja-bhoga). In onore di questo, ogni giorno il mahāprasāda del tempio di Jagannātha viene inviato alla sua maṭha attraverso un bihaṅgi (un corriere con un cesto appeso a ciascuna estremità di un lungo bastone).
Alcuni sostengono che anche il Jagannāthāṣṭakam fu composto dallo stesso Śaṅkarācārya. Lì ha scritto:
‘rama-sambhu-brahmāmara-pati-gaṇeśārcita-pado’
I Suoi piedi di loto sono adorati da grandi personalità come Lakṣmī, Śiva, Brahmā, Indra e Gaṇeśa.
Ha anche detto:
"na vai yāce rājyam" - Non desidero la sovranità; possa Jagannātha Svāmī gentilmente far parte della mia visione.
A qualcuno che ha composto preghiere così meravigliose, come possiamo attribuirgli cose come - jīvo brahmaiva nāparaḥ ’- Brahmaṇ è l'unica verità, il mondo è irreale e alla fine non c'è differenza tra Brahmaṇ e il sé individuale (jīva)?
Da un punto di vista esterno, perché Śaṅkarācārya [un sostenitore del Brahman senza forma], istituì un bhoga-maṇḍapa? Spesso, i propri sentimenti interni non possono essere giudicati dai comportamenti esterni. Solo i seguaci confidenziali possono percepire gli stati d'animo interiori; altrimenti, solo lo sthūla vicāra (il significato esterno apparente) diventa importante. Per questo motivo, non accettiamo gli Śaṅkariti che assumono solo il significato esterno degli insegnamenti di Śaṅkarācārya, e non il sūkṣma vicāra (il sottile significato interno).
LA SCOMPARSA DI ŚAṄKARĀCĀRYA
Alla fine, i buddisti [che divennero estremamente vendicativi] ebbero l'idea di condurre un dibattito in Tibet a condizione che il perdente del dibattito si immolasse. I buddisti non riuscirono a sconfiggere Śaṅkarācārya, tuttavia alla fine lo bruciarono.
LE QUATTRO MAṬHA PRINCIPALI
Śaṅkarācārya assegnò quattro luoghi a ciascuno dei suoi quattro discepoli principali che stabilirono le quattro famose maṭha in India: Jyotir-maṭha (Uttarkhand), Govardhana-maṭha (Purī), Sāradā-maṭha (Gujarat) e Śṛṅgeri-maṭha (Karnataka). Iniziò anche la celebrazione del kumbha. A quei tempi, molte persone si riunivano per onorare il Kumbha. Inizialmente il Kumbha si svolgeva in vari luoghi, ma alla fine furono definiti quattro posti: Haridvara, Allahabad, Ujjain e Nasik.
Jay! Śrīpāda Śaṅkarācārya Ki-jay!!
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Tradotto dal team di Bhaktiyoga.it